venerdì 13 gennaio 2012

Eurobond, nuovo ruolo della Bce, Tobin tax solo se applicata in tutta l'Unione europea

MOZIONE PDL: Eurobond, nuovo ruolo della Bce, Tobin tax solo se applicata in tutta l'Unione europea



12 gennaio 2012 ore 18:43 Eurobond, nuovo ruolo della Bce, Tobin tax solo se applicata in tutta l’Unione europea. Sono alcuni dei pilastri su cui dovra’ poggiare l’azione del governo in Europa, a quanto chiede il Popolo della liberta’ in una mozione depositata alla Camera. Il testo e’ stato firmato da Fabrizio Cicchitto, Massimo Corsaro e Franco Frattini.



Nella premessa, il Pdl ricorda che sono stati avviati negoziati per predisporre l’accordo intergovernativo europeo per il rafforzamento dell’Unione Economica (il Fiscal Compact), un’intesa che "ha valenza anzitutto politica, riguardando disposizioni che non avrebbero richiesto, per la loro vigenza giuridica, un nuovo strumento internazionale". In vista delle trattative, il Pdl ha messo nero su bianco unidici punti fermi di cui si chiede all’esecutivo di Mario Monti di tenere conto.



Il cuore del documento del Pdl e’ sulla strategia per l’uscita dalla crisi."Bisogna stabilire un giusto equilibrio fra una politica di riduzione del deficit e del debito e la politica per la crescita attraverso molteplici interventi riguardanti l’aumento delle risorse del Efsf, un nuovo ruolo della Bce, l’emissione degli eurobond". Per quanto riguarda la Bce, si chiede tra l’altro che si garantisca "la effettiva destinazione di prestiti Bce con condizioni particolarmente privilegiate all’ampliamento del credito per le imprese, soprattutto quelle medie e piccole, e ai cittadini".



Il Pdl mette poi i suoi paletti sulla tassa sulle transazioni finanziarie chiarendo, dopo il no della Gran Bretagna, "la necessita’ inderogabile che il meccanismo di tassazione, ove stabilito, si applichi a tutti i paesi membri dell’Ue e non soltanto ad alcuni". Al governo si chiede anche di impegnarsi "a perseguire una piu’ ampia intesa globale per la creazione di una piattaforma omogenea globale nelle sedi multilaterali internazionale". Vi e’ poi un capitolo sui debiti sovrani. E’ necessario che "fermo rimando l’obiettivo costituito dai parametri di convergenza europei, siano evitati automatismi rigoristici, che potrebbero avere esiti recessivi che vanificherebbero gli stessi obiettivi di pareggio del bilancio". E sulle banche. Si chiede una modifica della metodologia e dei tempi previsti dalla raccomandazione dell’Autorita’ bancaria europea (EBA) sulla ricapitalizzazione delle banche con "un approccio non penalizzante, rispetto ai criteri adottati negli altri paesi europei"



Come primo punto, pero’, il Pdl chiede "l’inserimento di un riferimento al vigente accordo ’Six Pack’ e ai relativi regolamenti sia nel preambolo che nell’articolato dell’accordo, considerando in particolare che il percorso di riduzione del debito, da attuarsi con rigore tenga conto di tutti i fattori rilevanti in ciascuno Stato membro per la sostenibilita’ complessiva del sistema che richiede anche politiche fiscali funzionali alla crescita". Poi si sollecita un "richiamo al ruolo delle Istituzioni Ue,e anzitutto della Commissione" e che "gli strumenti di ratifica siano depositati presso il governo italiano" come avviene dal 1957. Nel preambolo, quarto punto, dovranno essere adottati "riferimenti precisi agli altri elementi della complessiva risposta europea alla crisi globale con riferimento alla crescita e competitivita’, alla coesione sociale ed alla flessibilita’ del mercato del lavoro, al completamento e rafforzamento del mercato interno" e "le politiche per le piccole e medie imprese, la ricerca e l’innovazione".



In particolare, si chiede l’anticipazione rispetto a marzo 2013 della direttiva Ue sul ritardo dei pagamenti, nonche’ "l’applicazione equa dei requisiti di capitale previsti da Basilea 3". L’accordo, chiarisce il Pdl, dovra’ entrare in vigore solo con la ratifica dei 17 Paesi della zona euro perche’ le regole ordinarie della cooperazione rafforzata "esporrebbero al grave pericolo di spaccature nell’area Euro". Dovra’ poi essere specificato il ruolo della Corte di Giustizia Ue in relazione al controllo dell’attuazione del principio della golden rule negli ordinamenti nazionali.

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