giovedì 10 giugno 2010

Riparte il dibattito sulla concessione della cittadinanza

BERTOLINI: L'introduzione del principio dello "ius-soli" per la concessione della cittadinanza sarebbe un errore

"Se nel Nord Italia ogni 5 nuovi nati uno e’ straniero, l’introduzione del principio dello ’ius-soli’ per la concessione della cittadinanza sarebbe un errore dalle conseguenze imprevedibili".

Lo ha affermato Isabella Bertolini, deputato del Pdl, che ha osservato: "Per concedere la cittadinanza uno dei requisiti fondamentali e’ la volonta’ della persona, unitamente ad un articolato percorso di integrazione. L’automatismo dello ius soli rischia di farci avere, come gia’ successo in Gran Bretagna o in Francia, milioni di persone che risultano italiane solo all’anagrafe, ma che nella realta’ non sono pienamente integrate nella nostra societa’ e nel nostro sistema di valori. Per il bene del nostro Paese noi vogliamo un cittadinanza di qualita’, anche per coloro che nascono in Italia da genitori stranieri. Lo ius soli non garantisce affatto che questo possa avvenire".

SBAI: Prima l'integrazione e poi la cittadinanza
In un’intervista al Predellino, quotidiano online del Pdl, la parlamentare Souad Sbai e’ intervenuta sul binomio integrazione-cittadinanza spiegando che "chiedere e ottenere la cittadinanza significa condividere i valori fondanti della nazione che ti accoglie, quei valori alla base del patto di convivenza tra i cittadini e lo Stato.
La cittadinanza, quindi, rappresenta il coronamento del percorso di integrazione che deve essere consapevolmente intrapreso come unica via per vivere al meglio nel Paese in cui si e’ scelto di risiedere, nel nostro caso l’Italia. Gli stranieri sono tenuti a rispettare le regole di convivenza, i diritti costituzionalmente garantiti e i doveri richiesti. L’acquisizione della cittadinanza non puo’ certo costituire il percorso stesso di integrazione o il suo avvio". Per Sbai, presidente dell’associazione Donne marocchine in Italia, "il punto centrale che desidero sia sancito dalla legge italiana e’ che non via sia alcun diritto a cui non corrisponda un dovere. Ecco perche’ la cittadinanza non rappresenta in se’ il mezzo efficace per un’effettiva integrazione, quanto piuttosto il passo finale a coronamento di tale percorso".

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