domenica 22 luglio 2012

Brunetta: Da Monti sullo spread un'analisi superficiale

Brunetta: Da Monti sullo spread

 un'analisi superficiale

La nota del coordinatore dei dipartimenti del Pdl

BRUNETTA DICHIARAZIONE X INCISIVA
PdL -"Il premier Monti non va proprio d’accordo con gli spread anche se
 deve la nascita del suo governo proprio agli spread". Lo ha affermato in una
 nota Renato Brunetta, coordinatore
 dei dipartimenti del Pdl, che ha osservato: "Il presidente Monti nel corso della sua conferenza stampa a Palazzo Chigi ha affermato che all’insediamento del suo governo aveva trovato spread pari a 574 punti base ma ricorda male: non era 574, ma 553 all’atto delle dimissioni del governo Berlusconi; 519 punti base invece all’atto del giuramento del suo governo, il 16 novembre 2011.
Dire poi che da allora ad oggi la sua azione ha fatto diminuire lo spread di 84 punti - prosegue ancora Brunetta - oltre che essere sbagliato in partenza, e’ un’analisi troppo facile e, ci consenta presidente Monti, leggermente superficiale e anche ingenerosa nei confronti della sua stessa azione. Gli ricordiamo che lo spread misura il differenziale tra il rendimento dei titoli di Stato italiani rispetto agli equivalenti titoli tedeschi, ma per vedere gli effetti della sua politica, come della politica del governo precedente, non bisogna fermarsi agli spread ma bisogna analizzare i rendimenti dei titoli del mercato primario, l’equivalente delle aste mensili.
A dimostrazione che non e’ cambiato niente da luglio 2011 (mese in cui e’ scoppiata la tempesta degli spread) ad oggi, basta osservare che il rendimento medio ponderato dei Btp a 10 anni collocati con le ultime 7 aste del governo Berlusconi, è più basso dello 0,79% rispetto al rendimento medio ponderato dei Btp a 10 anni collocati con le 7 aste del governo Monti (dicembre 2011-giugno 2012). Una riduzione degli spread si era verificata tra metà dicembre 2011 e metà marzo 2012 ma solo grazie all’intervento della Bce, che ha fornito liquidità al sistema bancario europeo per più di 1.000 miliardi di euro a un tasso di interesse dell’1%. Tuttavia gli effetti sono stati solo temporanei, così come non sarebbero duraturi gli effetti dello scudo anti-spread su cui tanto il presidente Monti si é impegnato".

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