venerdì 6 luglio 2012

Nel mirino Standard & Poor's C'è prova delle manipolazioni


Rassegna Stampa 
da IL GIORNALE del 04.07.12

Nel mirino Standard &

 Poor's C'è prova delle

 manipolazioni

I pm di Trani indagano sui report allarmistici relativi al rating che 

accelerarono la caduta di Berlusconi

di  - 


 su Standard&Poor’s fa a pezzi il mito dei temuti maghi
 del rating, arbitri inesorabili dei destini finanziari dei Paesi più evoluti.
In realtà anche i tecnici sbagliano, anche loro viaggiano sulla 
lunghezza  d’onda dell’approssimazione e qualche volta fanno
 pasticci  più dei governi  che devono giudicare. Un dato che emerge 
dalle  intercettazioni dell’indagine condotta dal pm Michele Ruggiero 
in cui si contesta la  manipolazione del mercato pluriaggravata e 
continuata  in relazione a  quattro report sull’Italia diffusi fra il maggio
 2011 e il gennaio 2012.
In realtà la confusione è spalmata su scala planetaria. Così, ad agosto 
2011 Standard&Poor’s toglie la tripla A agli Stati Uniti. È un evento
 senza precedenti, ma si scopre anche che c’è stata un’errata 
valutazione . «Se c’è un errore - afferma un dipendente intercettato il
 6 agosto - è perché la tesoreria ci ha dato numeri sbagliati».
 Dall’altra parte del telefono  c’è Maria Pierdicchi, amministratore delegato
 Italia di S&P. 
E la manager replica preoccupata: «Quindi avete cambiato il comunicato 
stampa?». Il soggetto, mai identificato, risponde con disarmante franchezza:
 «No, non l’abbiamo fatto».
In realtà gli analisti si barcamenano fra difficoltà di vario genere e valutazioni inevitabilmente politiche. Interpretano gli spifferi che arrivano dal Palazzo e
 sviluppano strategie che avranno un impatto dirompente sui mercati e le
 Borse  «Viste le evoluzioni a livello politico in Italia - si legge in una mail 
inviata da un dirigente di S&P ad un collega - Berlusconi andrà da
 Napolitano per parlare»  e poiché «c’è la possibilità che si instauri un 
governo tecnico perché Berlusconi è sotto pressione, quindi Frank consiglia
 di prendere tempo aspettando l’evolversi della situazione politica italiana».
 Attenzione: la mail, scritta presumibilmente da  Frank Gill, un supermanager 
di S&P, è datata 3 agosto e insomma già in estate  gli esperti davano 
per imminente il governo tecnico e un po’ ascoltavano  gli umori, un po’ li
 precedevano accelerando di fatto la caduta dell’esecutivo.
In realtà, è la stessa Pierdicchi, a sua volta indagata per favoreggiamento, 
a lasciarsi scappare un giudizio non proprio rassicurante in una
 conversazione, puntualmente captata dalle microspie, con l’ex numero uno
 dell’agenzia Deven Sharma: 
«Sinceramente, Deven, alcuni analisti non ritengono che noi avessimo le 
capacità di sostenere questo tipo di azioni di rating in Italia al momento,
 ritengono che serva più personale senior che si occupi dell’Italia adesso».
 Un’ammissione allarmante.

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