venerdì 22 maggio 2009

Giustizia - LA BATTAGLIA PER LA GIUSTIZIA

Con sentenza del 17.02.09 la Decima Sezione del Tribunale di Milano, presieduta da Nicoletta Gandus, ha condannato l’avvocato David Mills a quattro anni e sei mesi di reclusione per corruzione in atti giudiziari, in un processo che vede coinvolto anche Silvio Berlusconi, il quale, secondo l'accusa, ha corrotto il legale inglese affinchè questi con le sue dichiarazioni " false ed imparziali ", in due processi, tendesse ad assicurargli l'impunità. La posizione del Premier coimputato nel processo, fu stralciata il 4 ottobre del 2008, in quanto la legge 124/2008, il cosiddetto Lodo Alfano prevede la sospensione dei processi a carico delle più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio dei Ministri, Presidente della Camera, Presidente del Senato.), onde evitare che i riflessi negativi dei tempi lunghissimi e defaticanti della giustizia italiana provochino un sicuro e notevole pregiudizio agli interessati, esposti ai più disparati e facili attacchi nella lotta politica, nonché seri danni alle istituzioni con possibile blocco delle cariche e, quindi della nazione.. Ma soprattutto la nuova legge tende a non dare inutile spazio alle vuote polemiche conseguenti, abilmente sfruttate da una classe politica di opposizione, aggressiva nei toni dialettici e sempre più riottosa, nelle aule del parlamento come nelle proteste di piazza e che ha dimostrato di non avere altre argomentazioni valide da mettere sul tavolo del dibattito politico nazionale, oltre alla perenne polemica anti-berlusconiana, peraltro condannata in modo chiaro dagli elettori come strumentale e fine a se stessa. Sono note le numerose vicende giudiziarie nelle quali è stato artatamente coinvolto il Presidente del Consiglio, fin da quando è sceso nell’agone politico, ma dalle quali è uscito sempre indenne, assolto e pulito, come un vero “cavaliere bianco” malgrado l'indegna gazzarra polemica dell’opposizione, sostenuta dalla gran cassa di risonanza della stampa “libera”. E sorge legittimo il sospetto che il Cavaliere sia ingiustamente perseguitato, calunniato, senz’altro molestato pubblicamente e sicuramente danneggiato, sia da un punto di vista morale, sia dal punto di vista politico, nonché da quello economico. .Hanno infatti lasciato allibiti gli italiani i milioni di euro spesi dal Premier per la continua, costante difesa legale a fronte di accuse inconsistenti, che finora non hanno mai portato ad alcuna condannaMa anche questa è la giustizia in Italia; e le sentenze sono spesso sfruttate da una stampa partigiana e dai partitini con programmi limitati e senza chiare idee, anche ai fini della lotta politica. Da questa situazione, da questo proscenio nazionale nasce l'esigenza del Lodo Alfano, una legge sofferta che ha fatto discutere a lungo tutti i partiti, di governo e di opposizione, nel timore che quasi si volesse concedere un privilegio di impunità al Presidente del Consiglio che si faceva una legge ad personam, su misura per se. Ma la legge alfine approvata, non dà privilegi di sorta alle massime cariche istituzionali: evita solo che siano coinvolte ad arte in azioni di rappresaglia giudiziaria, per fini politici, sospendendo i procedimenti giudiziari in corso,(e che saranno puntualmente ripresi alla scadenza della carica ricoperta) .Purtroppo sul Lodo Alfano è già stata messa una spada di Damocle, in quanto astuti “consiglieri” giuridici hanno sollevato la questione di legittimità costituzionale, a fronte della nuova legge che ha tolto una parte del peso repressivo a certe sentenze con effetti politici, emesse da giudici orientati , che vengono ricusati quali militanti politici di parte avversa.. La guerra giudiziaria a Berlusconi, in sostanza continua in ogni sede, in ogni modo e con ogni mezzo. Malgrado il dibattito nel Parlamento, nonostante il Lodo Alfano abbia ampiamente trovato conferma nella volontà popolare che si esprime nei sondaggi in modo plebiscitario a favore del Premier anche per l’aspetto operativo del Governo che dimostra le indubbie capacità dell'uomo, apprezzate nelle emergenze più avverse (L’Aquila, Napoli…)..Ma nonostante tutto, la macchina della giustizia non si ferma davanti a nulla: i giudici milanesi con un tempismo eccezionale, sconosciuto di norma nei nostri Tribunali, nei 90 giorni previsti dalla legge, il 19 maggio 2009, a meno di due settimane dalle elezioni europee, hanno depositato una sentenza di ben 400 pagine nella quale affermano: “Mills ha agito certamente da falso testimone. Da un lato per consentire a Silvio Berlusconi ed al gruppo Fininvest l'impunità dalle accuse, o almeno il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento delle operazioni societarie e finanziarie illecite compiute fino a quella data. Dall'altro lato per perseguire il proprio vantaggio economico ".Secondo l'accusa Berlusconi nel 1997 avrebbe fatto inviare all'avvocato Mills, tramite Carlo Bernasconi, già manager Fininvest, deceduto, 600 mila Dollari, quale ricompensa per non aver rivelato in qualità di testimone, in due processi (All Iberian e corruzione alla Guardia di Finanza), le informazioni su due società off shore utilizzate da Mediaset,.per creare fondi neri.L'avvocato, che per il P.M., quale testimone, aveva l'obbligo di dire il vero e di non tacere, è per la verità un personaggio contraddittorio in quanto ha fornito più versioni sulla provenienza dei 600 mila dollari contestati. In una lettera del 2004 al suo commercialista, Mills afferma che erano " soldi in regalo per aver tenuto Mister B. fuori dal mare di guai in cui l'avrei buttato, se soltanto avessi detto tutto quello che sapevo. "Successivamente l'avvocato ritratta parzialmente davanti ai P.M. di Milano ed afferma che i dollari gli venivano dalla gestione di un altro cliente: l'armatore napoletano Diego Attanasio. Questa peraltro è la versione più accreditata, in quanto, come afferma l'avv.Ghedini legale di Berlusconi, “L’Erario ha assoggettato quei 600 mila Dollari a ritenuta fiscale, ritenendolo un compenso professionale derivante a Mills da Attanasio” Ma , rileva Ghedini “ anche su questo non c'è nessuna risposta. "Il legale peraltro lamenta che alla difesa di Berlusconi, durante tutto il dibattimento” sono stati negati i testimoni e le rogatorie”, prima della sospensione del processo Ma nel gennaio 2009 Mills si ravvede di nuovo scrivendo testualmente in una missiva: “Ho condotto male i miei affari ed ho causato molti fastidi a delle persone che non hanno in nessun modo meritato un tale guaio, ma non sono mai stato corrotto da nessuno: né è da Carlo Bernasconi, né dal dottor Silvio Berlusconi o qualsiasi altra persona ". Ma il ravvedimento non lo salva , in quanto i giudici milanesi sono convinti che l'avvocato inglese per occultare le somme avute illegalmente ha creato un complesso intreccio finanziario “Ha realizzato una delle più raffinate e criminali attività di riciclaggio”.sentenziano, condannandolo A.D.

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