venerdì 22 maggio 2009

Sicurezza- L'ONU contro il respingimento dei clandestini

Perché l'Onu usa due misure L’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu mantiene la sua posizione: “la nuova politica inaugurata dal governo si pone in contrasto con il principio del non respingimento sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1951, che trova applicazione anche in acque internazionali”. Una posizione destinata ad alimentare nuove inutili polemiche, di fronte alla quale è lecito avanzare due domande: perchè un atteggiamento così duro non è stato assunto quando la politica dei respingimenti è stata adottata dalla socialista Spagna?

Perchè l’Alto commissariato continua a dire di no alla possibilità di vagliare in Libia le domande di asilo, sostenendo che per il momento non esistono le condizioni necessarie per svolgere tale attività, quando proprio a Tripoli è stata affidata la presidenza della Commissione per i diritti umani? Il governo italiano, giustamente, insiste sulla possibilità di istituire un tavolo tecnico con le parti coinvolte e la partecipazione dell’Unione Europea, per elaborare una strategia che miri a rafforzare lo spazio di protezione in Libia, ivi compresa la ratifica da parte di questo paese della Convenzione di Ginevra del 1951. Sono i numeri a dire che l’Italia doveva necessariamente porre un freno a un fenomeno immigratorio ormai fuori controllo: più del 70 per cento delle 31.200 domande d’asilo presentate nel 2008 in Italia, infatti, proveniva da persone sbarcate sulle coste meridionali del Paese.

Il 75 per cento circa dei 36 mila migranti sbarcati sulle coste italiane nel 2008 (due su tre) ha presentato domanda d’asilo, mentre il tasso di riconoscimento di una qualche forma di protezione (status di rifugiato o protezione sussidiaria/umanitaria) delle persone arrivate via mare è stato di circa il 50 per cento. Parlare di pulsioni xenofobe del governo italiano è, dunque, una pura eresia. Anche alla luce delle legislazioni di altri Paesi europei che i respingimenti li prevedono da tempo.

La Germania, ad esempio, ha adottato una legge molto severa, la “Aufenthaltsgesetz”, che peraltro ha una matrice di sinistra dal momento che fu varata il 1 gennaio 2005 dalla coalizione rosso-verde guidata dal cancelliere socialdemocratico Schroeder e dal suo vice Joschka Fischer. La legge prevede espressamente i respingimenti. Recita l’articolo 15: "Uno straniero che vuole entrare senza permesso, viene respinto alla frontiera”. Ma nessun organismo internazionale si è permesso di giudicare xenofoba la Germania.

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