sabato 25 aprile 2015

OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE TUSK AL TERMINE DEL CONSIGLIO EUROPEO

Osservazioni del presidente Donald Tusk al termine della riunione straordinaria del Consiglio europeo sulle pressioni migratorie nel Mediterraneo

  • Buonasera. Oggi abbiamo discusso la drammatica situazione nel Mediterraneo al più alto livello politico. La priorità principale è salvare la vita di persone innocenti. Ma salvare vite non significa solo soccorrere persone in mare. Significa anche fermare i trafficanti di esseri umani e affrontare la questione della migrazione irregolare.
Vorrei essere chiaro. L'Europa non è all'origine di questa tragedia. Ciò non implica però che possiamo essere indifferenti. Ci attende un'estate difficile e dobbiamo essere pronti ad agire. Pertanto, i leader hanno convenuto quattro settori d'intervento prioritari.
In primo luogo, i leader hanno chiesto all'alto rappresentante di proporre interventi che permettano di fermare e distruggere le imbarcazioni dei trafficanti prima che possano essere utilizzate. Ovviamente ciò verrà fatto nel rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Intensificheremo la cooperazione contro le reti di trafficanti collaborando attraverso Europol e inviando nei paesi terzi funzionari del servizio immigrazione.
In secondo luogo, abbiamo convenuto di triplicare le risorse messe a disposizione di Triton, la nostra missione di frontiera nel Mediterraneo centrale, e di accrescere la sua capacità operativa. La missione continuerà a svolgere il suo mandato e, se necessario, a rispondere alle richieste di soccorso. Sono lieto di annunciare che i leader hanno già promesso un sostegno ben più consistente, compreso un numero molto più elevato di navi, aeromobili ed esperti, e più fondi .
In terzo luogo, dobbiamo limitare i flussi di migrazione irregolare e scoraggiare le persone dal porre a rischio le proprie vite. Ciò implica una migliore cooperazione con i paesi di origine e di transito, in particolare con i paesi intorno alla Libia.
Infine, ci adopereremo maggiormente per la protezione dei rifugiati. L’Unione europea aiuterà gli Stati membri in prima linea che sono sotto pressione e coordinerà il reinsediamento in Europa di un numero superiore di persone su base volontaria e con la possibilità di una ricollocazione di emergenza. Per coloro che non soddisfano i requisiti per il riconoscimento dello status di rifugiato, applicheremo un’efficace politica di rimpatrio.
I leader non si illudevano di poter risolvere oggi stesso quest'emergenza umanitaria internazionale. Per questo motivo, abbiamo chiesto alla Commissione, al Consiglio e all'alto rappresentante di intensificare i loro lavori sulla base di quanto abbiamo ora concordato. La questione resta per noi una priorità e il Consiglio europeo la affronterà nuovamente a giugno.
Come osservazione conclusiva, vorrei ribadire che l’Unione europea è totalmente contraria alla pena di morte. Non può essere questa la risposta al traffico di droga. Mi riferisco al sig. Atlaoui, cittadino francese che è stato condannato dalle autorità indonesiane. Grazie.

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