giovedì 17 novembre 2011

Berlusconi costretto alle dimissioni dai poteri finanziari ed economici internazionali

CICCHITTO: Berlusconi costretto alle dimissioni dai poteri finanziari ed economici internazionali




Signor Presidente, onorevoli colleghi, voglio dedicare alla perorazione-invettiva che ha pronunciato poco fa l’onorevole Franceschini una frase pubblicata su Le Monde, che ha detto: i mercati sono riusciti in quello in cui non è riuscita la sinistra italiana, cioè a far cadere il Governo Berlusconi (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).

In effetti, onorevole Franceschini, se noi vogliamo dare una lettura che sia critica e consapevole di quello che sta accadendo intorno a noi - e quando dico intorno a noi, dico non soltanto in Italia, ma nel mondo - dobbiamo dirci che purtroppo, voi forse lo dite per una ragione politica contingente, fortunatamente, c’è un convitato di pietra, costituito da un complesso di interessi economici e finanziari, che oggi gioca una partita decisiva per quello che riguarda la tenuta o la non tenuta dei Governi, per quello che riguarda, in sostanza, l’assetto democratico.



Questo dovrebbe essere ragione di preoccupazione e non di esultanza, ragione di preoccupazione innanzitutto per delle forze di sinistra che hanno un retroterra politico-culturale che sappiamo tutti qual è (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Popolo e Territorio).



La mia lettura, quindi, di quello che è avvenuto, è totalmente opposta alla sua, onorevole Franceschini (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Popolo e Territorio - All’ingresso in Aula del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dai banchi del gruppo del Popolo della Libertà si leva una voce: Silvio, Silvio, Silvio!). Infatti, questo Governo, in questi tre anni, ha fatto la sua parte e non ha affatto sottovalutato la situazione. Di ciò c’è la controprova nelle vostre critiche; perché voi dovete mettervi d’accordo con voi stessi, perché voi avete accusato e attaccato questo Governo per aver fatto operazioni e manovre restrittive e poi dite che questo Governo ha sottovalutato la situazione; allora delle due l’una; o una critica o l’altra, sommandole assieme, le annullate. Questo Governo, nel corso di questi anni, ha messo comunque una difesa rispetto al quadro che abbiamo intorno.



Aggiungo anche che se facciamo un’analisi minimamente approfondita, non per un comizio da fare in Parlamento, dobbiamo dirci che ci siamo misurati con due nodi che non riguardano certamente solo e soltanto questo Governo: la produttività. Il problema della crescita non è un problema che caratterizza questi anni; se andiamo a vedere le serie storiche dell’economia italiana, il problema della crescita risale agli anni Novanta e si è prolungato fino ad oggi, mettendo in evidenza che c’è un nodo strutturale, costituito dal fatto che c’è una difficoltà di produttività e di competitività che evidentemente riguarda un pezzo dell’industria italiana. Evidentemente, quel pezzo di industria italiana e di capitalismo familiare non è riuscito a esercitare lo sviluppo sul terreno della competitività e della produttività, e non a caso chiede, anche in questa situazione, sostegni e aiuti allo Stato. Poi, c’è un altro pezzo dell’industria italiana competitiva e che sta sui mercati, e questo è un primo nodo.



Il secondo nodo è certamente costituito da un intreccio di elementi negativi: un altissimo debito, che non ha prodotto questo Governo, un’alta pressione fiscale sulle imprese e sul costo del lavoro, una rigidità del mercato del lavoro sulla quale voi date tutte risposte negative, una arretratezza della struttura burocratica e amministrativa dello Stato.



È con questi nodi che, nei primi anni dell’attività di questo Governo, ci siamo misurati ed abbiamo fatto una serie di riforme: la riforma della scuola, la riforma dell’università, la riforma della pubblica amministrazione, lo stesso federalismo fiscale e, per altro verso, abbiamo assicurato, nei limiti del possibile, la coesione sociale con una altissima quota di risorse dedicate agli ammortizzatori sociali (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio).



Tutto ciò si è intrecciato con quella che è un’autentica crisi globale del capitalismo nell’Occidente, mentre, invece, in altri Paesi, in India, in Cina, in Russia, in Brasile, c’è il massimo di sviluppo. È la contraddizione di fondo della globalizzazione che si è intrecciata con la crisi della deregolazione della finanza mondiale, che si è sovrapposta alla dimensione imprenditoriale, specie negli Stati Uniti. In Europa è esplosa una crisi tra la moneta comune e tante politiche economiche diverse, alcune espansive e alcune recessive.



Rispetto a questa densità di problemi, derivanti dalla nostra storia e dalle contraddizioni che oggi sono in atto, probabilmente il capitalismo oggi sta attraversando la sua crisi più grave, più grave addirittura di quella del 1929. È assolutamente faziosa e anche provinciale la lettura che voi date di tutto questo, banalizzando i termini di un dibattito, concentrando il fuoco e dando la responsabilità di tutto ciò a Berlusconi e al Governo che c’è stato (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania), il quale, nei limiti del possibile, ha cercato in tutti i modi di esprimere delle controtendenze rispetto a delle tendenze gravissime e acutissime che sono esplose nel mondo intorno a noi e che, evidentemente, si sono riflesse nel nostro Paese.



In ordine a ciò, vi è un nodo irrisolto perché se c’è un convitato di pietra, che è quello costituito dalla grande finanza internazionale, da elementi speculativi e dalle tensioni monetarie, dobbiamo anche dirci che noi viviamo, nel nostro Paese, una contraddizione che - lo riconosco -attraversa tutti gli schieramenti. E la contraddizione è che non siamo riusciti, nel corso di tutti questi anni, a prendere di petto il problema dell’abbattimento del debito. A mio avviso, il Governo ha avuto il merito di affrontare il deficit; oggi abbiamo un rapporto deficit-PIL che è tra i migliori dell’Europa, mentre l’aumento primario è tra i più significativi ed avanzati per cui la Francia, che anch’essa rischia di essere lambita dal convitato di pietra, non può darci alcuna lezione.



Noi abbiamo un problema del debito, ma tale problema lo si affronta, prendendo di petto i nodi fondamentali che riguardano i grandi patrimoni, il concordato fiscale, la riforma delle pensioni, una serie di temi sui quali entrambe le coalizioni sono attraversate da contraddizioni.



Allora, onorevole Franceschini, in un momento così drammatico per il Paese, il suo esercizio di faziosità francamente costituisce un lascito negativo (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania) rispetto ad un confronto serio e positivo che noi dovremmo fare e che siamo costretti a fare perché siamo incalzati da una situazione con la quale, fin dalla prossima settimana, dobbiamo fare i conti.



E vorrei aggiungere che non si può parlare, in quest’aula e fuori di qui, di tentativi di arrivare a governi che esprimano e che rappresentino dei punti di convergenza, se si arriva a questo impatto con la carica di faziosità che vi sta attraversando e caratterizzando (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio).



Se riusciamo ad arrivare ad una cosa del genere, non ci arriviamo come dei penitenti che vengono a chiedervi scusa. Non abbiamo alcuna ragione di chiedervi scusa in niente (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Popolo e Territorio) perché voi siete stati contro tutte le tendenze di razionalizzazione e di rinnovamento della società italiana.



Per concludere, voglio sottolineare un dato di fondo. Al Presidente Berlusconi, che si è dimesso pur non essendo obbligato a farlo, esprimiamo il nostro ringraziamento per quello che ha fatto nel corso di tutti questi anni (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio) e per il fatto che ha dimostrato coscienza nazionale e si è fatto carico, al di là della faziosità e degli attacchi, del nodo nazionale, di andare oltre per affrontare questi problemi (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania e Popolo e Territorio). Per cui gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà per gli attacchi incivili di cui è stato fatto oggetto (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania, Popolo e Territorio e Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia (Grande Sud)).

Ci auguriamo che questa stagione possa avere un seguito sul terreno del civile confronto e non dello scontro frontale che avete ricercato anche in questa occasione (Applausi dei deputati dei gruppi Popolo della Libertà, Lega Nord Padania, Popolo e Territorio e Misto-Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia (Grande Sud) - Congratulazioni).

PdL

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