giovedì 3 novembre 2011

BRUNETTA: No a esecutivi tecnici

BRUNETTA: No a esecutivi tecnici



"In tre anni e mezzo le riforme strutturali realizzate dal governo Berlusconi hanno prodotto risultati evidenti: risanamento dei conti pubblici, avanzo primario record in Europa (0,9 per cento nel 2011 e, in previsione, 5,7 per cento nel 2014), anticipazione del pareggio di bilancio al 2013 e debito pubblico ricondotto sul sentiero di progressiva riduzione. Una situazione favorevole che ha trovato conferma nel pieno superamento degli stress test condotti dai tecnici della Banca d’Italia sul nostro debito pubblico."


Lo afferma Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione e dell’Innovazione, sul sito della Free foundation:

"Come rileva palazzo Koch, il debito pubblico italiano sara’ comunque sostenibile, anche ipotizzando nei prossimi due anni una crescita del Pil pari a zero e un innalzamento degli spread ad oltre 600 punti base sul Bund tedesco (8% circa). Come in tutti i momenti di grande difficolta’, anche questa volta le minacce piu’ insidiose non arrivano dalle speculazione dei mercati ma da quanti non esitano a speculare politicamente sulla crisi, per tentare quella spallata che non e’ loro riuscita negli ultimi tre anni. Se fossimo in una situazione normale, poco male; diremmo: ’It’s politics, baby’. Ma nella grave situazione in cui siamo la speculazione di chi si affida ai giochetti di palazzo e’ un’intollerabile offesa al paese. Per questo condivido pienamente le parole di Angelino Alfano. Le opposizioni siano leali all’Italia. Se vogliono un altro Governo abbiano il coraggio di misurarsi nelle elezioni. Altrimenti collaborino in parlamento alla realizzazione delle riforme. Il rilancio del paese non potra’ essere che un successo di tutti.

Da parte nostra c’e’ la massima disponibilita’ purche’ la crisi non venga sfruttata come scorciatoia per aggirare la volonta’ elettorale che si e’ espressa nel 2008 e che, solo con nuove elezioni, si potrebbe esprimere in modo democraticamente cristallino. Noi non vogliamo le elezioni. Vogliamo governare l’Italia assumendoci le nostre responsabilita’ di fronte al paese e di fronte all’Europa. I partner e le istituzioni comunitarie hanno accolto con soddisfazione e senza riserve gli impegni contenuti nella lettera sulla nostra agenda europea. Essi non ci chiedono ulteriori impegni; ci chiedono di onorare quelli che abbiamo gia’ assunto. Lo faremo anche in piena coerenza con le indicazioni della Banca centrale europea e del suo nuovo Presidente, il cui primo provvedimento va decisamente nella direzione giusta. E’ questo quello che vogliamo fare nel rispetto di chi democraticamente ci ha chiesto di governare e di operare per il bene dell’Italia".

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