giovedì 28 gennaio 2010

I PUNTI SALIENTI SUL LEGITTIMO IMPEDIMENTO

LEGITTIMO IMPEDIMENTO: I punti salienti del disegno di legge


Lunedì prossimo arriverà nell’aula di Montecitorio il disegno di legge sul legittimo impedimento che modifica l’articolo 420-ter del codice di procedura penale (Impedimento a comparire dell’imputato o del difensore) e specifica quali attività esercitate da soggetti che rivestono determinate cariche pubbliche costituiscono impedimento a comparire nelle udienze.
Il testo che verrà discusso in prima lettura contiene una disposizione espressamente finalizzata a garantire al Presidente del Consiglio il sereno svolgimento delle sue funzioni, destinata ad operare in via transitoria e applicabile ai processi in corso. Viene così introdotto nel nostro ordinamento il concetto di impedimento continuativo in relazione alle funzioni svolte, prevedendo un’attestazione da parte degli uffici di appartenenza e l’obbligo per il giudice di rinviare l’udienza per il periodo indicato. Il corso della prescrizione rimane sospeso per l’intera durata dell’impedimento.
Il legittimo impedimento ha una funzione-ponte verso riforme costituzionali che regolino i rapporti tra magistratura e politica, nella convinzione che la valutazione del merito e dei tempi dell’attività del governo non può competere al potere giudiziario, e per questo l’articolo due specifica espressamente le cause di legittimo impedimento a comparire. Verrà fatta, insomma, un’elencazione completa delle leggi che individuano cosa é "impegno istituzionale". Per come è formulato ora il testo, non rientrerebbero tra gli impegni istituzionali per far sospendere le udienze, quelli internazionali. Il che sarebbe un autentico paradosso.
Ma ecco le ultime novità prima dell’arrivo in Aula del disegno di legge.

Esclusa l’estensione dell’impedimento a comparire in udienza anche a deputati e senatori (per ora il testo unificato si riferisce solo a premiere e ministri).

L’opposizione ha già depositato una serie di emendamenti già bocciati in commissione Giustizia, mentre dal Pd arriverà anche una pregiudiziale di costituzionalità. La sinistra vuol evitare l’automatismo della sospensione dando al giudice la facoltà di valutare se l’impedimento é fondato.
Oltre 70 gli emendamenti targati Idv, quasi tutti soppressivi per mettere in evidenza l’incostituzionalità del testo. Altri mirano a stabilire che il premier indichi date certe in cui presentarsi in caso di legittimo impedimento.

Cinque le modifiche targate Udc, quattro delle quali ripongono il contenuto del testo presentato da Vietti, che tra le altre cose stabiliva il tempo transitorio di validità della legge in 12 mesi (e non 18 come nel testo base). Il quinto emendamento Udc esclude i ministri dai destinatari del legittimo impedimento ritornando alla formulazione originaria che lo stabiliva solo per il premier.
Il provvedimento che si voterà in aula da martedì è costituito da 2 articoli: il primo specifica il contenuto della modifica di legge, il secondo riguarda l’entrata in vigore del provvedimento. Lo scopo, recita il primo comma dell’articolo 1, è consentire "al presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri il sereno svolgimento delle funzioni loro attribuite dalla Costituzione e dalla legge". Costituisce legittimo impedimento a comparire alle udienze dei procedimenti penali, quale imputato o parte offesa, il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalla legge sulla "Disciplina dell’attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il comma 3 riguarda i ministri per i quali, sottolinea il testo, "l’esercizio delle attività previste dalle leggi e dai regolamenti che ne disciplinano le attribuzioni costituisce legittimo impedimento".
In pratica, quando ricorrono queste ipotesi il giudice rinvia il processo ad altra udienza. Ciascun rinvio non può essere superiore a sei mesi. Quanto al corso della prescrizione, il testo stabilisce che rimanga sospeso per l’intera durata del rinvio. Il settimo e ultimo comma dell’articolo 1 stabilisce che la legge si applichi anche "ai processi penali in corso in ogni fase, stato o grado, alla data dell’entrata in vigore della legge".


CONSULTA GIUSTIZIA PDL: Il comportamento dell'ANM è contraddittorio

“La Consulta Giustizia del Pdl, unitamente al responsabile Giustizia della Lega, On. Matteo Brigandì, trova contraddittorio il comportamento dell’Anm, che da un lato chiede il confronto e il dialogo con il governo sulle questioni della giustizia e dall’altro adotta atteggiamenti irrispettosi nei confronti delle istituzioni che alimentano le tensioni e lo scontro”.
Lo ha affermato una nota della Consulta Giustizia del Popolo della Libertà.

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