lunedì 18 gennaio 2010

I successi della giustizia dimostrano che lo Stato c'è

ALFANO: Gli ultimi successi dimostrano che lo Stato c'è

"Con le due operazioni portate a termine ieri e oggi nel territorio della provincia di Reggio Calabria e che hanno assicurato alla giustizia numerosi esponenti di spicco delle cosche locali, lo Stato ha segnato un nuovo e importante punto nella battaglia per il definitivo sradicamento, dalla nostra penisola, di ogni forma di criminalità organizzata".
Lo ha affermato, in una nota, il ministro della Giustizia Angelino Alfano commentando i 27 arresti di uomini della ’ndrangheta avvenuti oggi e i 17 eseguiti ieri a Rosarno ai danni di altrettanti affiliati della cosca Bellocco. "Continua il grande impegno messo in campo da magistrati e forze dell’ordine, supportati dalle incisive norme di contrasto fortemente volute da questo Governo e approvate dal Parlamento nell’ultimo anno. Un’antimafia dei fatti che si realizza in un punto di coniugazione ottimale fra acume investigativo e normativo, mirato a conseguire lo straordinario risultato di liberare il nostro Paese da ogni infiltrazione criminale. Il mio plauso e la mia riconoscenza agli uomini delle forze dell’ordine e della magistratura che compongono la squadra Stato".

GASPARRI: In materia di immigrazione il finto buonismo causa discriminazioni

"In materia di immigrazione bisogna continuare nella politica di respingimento dei clandestini e di accoglimento limitato a quote di stranieri che possano essere inseriti nel mercato del lavoro. Aprire le porte a tutti vorrebbe dire consentire forme di illegalita’, di sfruttamento e di razzismo. Bisogna dire no con chiarezza ad un finto buonismo che e’ la premessa di fenomeni di discriminazione che noi dobbiamo combattere".
Lo ha affermato Maurizio Gasparri, presidente del gruppo Pdl al Senato. "In presenza di una forte crisi economica sarebbe demagogico subire ulteriori massicci ingressi in un Paese come l’Italia, che ha gia’ messo in regola milioni e milioni di stranieri. In questo contesto e’ evidente che le norme sulla cittadinanza, fermo restando il termine di dieci anni,devono essere rese ancora piu’ severe".

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