giovedì 8 settembre 2011

FATTI & MISFATTI: La Borsa fa notizia solo quando cala

FATTI & MISFATTI: La Borsa fa notizia solo quando cala




Il quotidiano La Repubblica, tutt’altro che in solitario, ha sbattuto in prima pagina, più volte durante l’ultimo mese, i primati negativi della Borsa di Milano - "maglia nera d’Europa" - quando, al termine della seduta, gli indici di Piazza affari risultavano i peggiori rispetto alle altre Borse. Con una spiegazione: colpa di Berlusconi e delle scelte del suo Governo.



Oggi, sulla prima pagina di questo stesso quotidiano, non c’è un filo di notizia su come sia andata ieri. Una spiegazione c’è: ieri Milano è stata la migliore, è stata la "maglia rosa". Con un +4,24, ha preceduto Francoforte (+4,07), Parigi (+3,36), Londra (+3,14), New York (+2,86) e Madrid (+2,77).



Insomma, per certa stampa, le buone notizie sull’Italia non devono essere valorizzate: bisognerebbe, con la stessa logica, attribuirne il merito a qualcuno. Anche La Stampa - quotidiano sempre attento alle vicende del mondo industriale - non ha ritenuto di fare cenno, in prima pagina, alla Borsa. Stessa musica per il Corriere della Sera. È casuale?



Sicuramente no, se si guarda anche a come la notizia viene "impacchettata" nelle pagine interne, specie di economia. La Repubblica, infatti, attribuisce le buone performance delle Borse al fatto che la Corte suprema tedesca ha tolto i lacci alla Merkel sul fondo salva-Stati; e si limita a questo: "Francoforte e Piazza Affari su del 4%".



Stessa linea per La Stampa: "La Germania rilancia le Borse".



Il Corriere commenta la sentenza della Corte tedesca, ma non ha neanche un articolo sugli effetti sulle Borse e nelle pagine economiche c’è solo la consueta tabella quotidiana.



A parte Il Sole 24 Ore che dà la notizia in buona evidenza ("Rimbalzo in Borsa: +4,24%. Scende lo spread BTp-Bund"), solo Il Messaggero collega l’approvazione della manovra da parte del Senato: "Sì Ue alle misure, vola la Borsa: +4,24%".



La stampa è indipendente, senza dubbio, e indipendenza vuol dire anche scegliere le notizie da mettere in prima pagina. Solo che una certa stampa italiana sembra tralasciare il prefisso in- e così resta "dipendenza". Da che cosa? Da una pregiudiziale politica, è chiaro.

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