lunedì 12 settembre 2011

MARTINO: Nessuno puo' dettare l'agenda economica ai governi

MARTINO: Nessuno puo' dettare l'agenda economica ai governi




"Lo scatto d’orgoglio invocato da De Bortoli, dovrebbe prendere la forma di dire che nessuno ha eletto il signor Jean Claude Trichet, la signora Christine Lagarde o Mario Draghi: sono a capo di organismi a cui sono stati nominati. E non possono essere loro a dettare ai governi l’agenda di politica economica". Lo ha affermato Antonio Martino, deputato del Pdl, che ha commentato l’editoriale di Ferruccio De Bortoli sul ’Corriere della Sera’, dal titolo ’Ce la facciamo (anche da soli)’.





"La situazione non e’ compresa nella sua effettiva realta: l’Italia e’ un Paese solidissimo. Non c’e’ mai stata un’asta di titoli di Stato che sia andata deserta. Al contrario, in tutte le aste la domanda e’ superiore all’offerta. Anche il debito pubblico e’ un credito privato, siamo perfettamente solvibili come sistema Paese. Nessuno dice che la finanza pubblica sia in ordine, ma non siamo certo la Grecia, il Portogallo o la Spagna.



Quello che il governo dovrebbe fare e’ rendersi conto che mai nessun Paese e’ cresciuto quando la spesa pubblica supera il 40% del Pil. E noi siamo al 52%. La parte della spesa sulla quale a legislazione invariata il governo puo’ intervenire, e’ piccolissima cosa rispetto al resto. Percio’ il nostro problema non e’ gestire l’esistente ma cambiarlo. Non abbiamo bisogno di manovre ma di riforme vere. Il problema non e’ l’evasione, che va certo combattuta ma l’erosione e l’elusione, due forme legali per non pagare le tasse. La riforma fiscale deve essere fatta nel senso dello sviluppo, incentivando posti di lavoro e rilanciando l’economia".

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