mercoledì 28 settembre 2011

La legge sulle intercettazioni è bene avviata

BUONGOVERNO: La legge sulle intercettazioni è bene avviata



27 settembre 2011 ore 16:14 La legge sulle intercettazioni uscito dal Senato, e che questa settimana torna in aula alla Camera, ha subìto diverse correzioni rispetto al testo originario. Eccole.



Si potranno pubblicare almeno per riassunto gli atti di un processo non più segreti. Divieto, invece, per i testi delle intercettazioni. Di cui non si potrà più né scrivere né parlare, né per riassunto, né nel contenuto, fino al termine delle indagini preliminari. Vietata la pubblicazione di tutto quello che riguarda fatti e persone estranee alle indagini. Vietata la pubblicazione degli atti e delle intercettazioni destinate ad essere distrutte. Chi pubblicherà un brogliaccio, a prescindere da cosa contenga, sarà punito con un mese di carcere e la multa fino a 10mila euro.

Gli editori rischieranno fino a 450mila euro. Carcere fino a tre anni per chi pubblica intercettazioni destinate a essere distrutte. Oltre all’indagine penale, si potrà incorrere nella sospensione cautelare fino a tre mesi. Se si tratta di impiegati dello Stato si tratterà di una sospensione dal servizio, se si tratta di giornalisti la sospensione dalla professione.



Terminato il periodo di durata massima delle intercettazioni telefoniche (75 giorni), il pm potrà chiedere una proroga di tre giorni in tre giorni se dovesse avvertire il rischio che si stia per compiere un nuovo reato o se si tratti di una prova fondamentale. Se un pm rilascia dichiarazioni sul processo o viene indagato per violazione del segreto, potrà essere sostituito.

Vietata la pubblicazione dei nomi e delle foto dei magistrati per quanto riguarda i provvedimenti che gli sono affidati.

Per chiedere un’intercettazione telefonica o visiva e i tabulati serviranno "sufficienti indizi di reato" per i delitti di mafia e di terrorismo o "gravi indizi di reato" per tutti gli altri crimini. Le utenze devono appartenere ai soggetti indagati o dimostrare per gli altri che "sono a conoscenza dei fatti per cui si procede".



Ad autorizzare il pm, per ogni richiesta o proroga, che dovrà far sottoscrivere dal procuratore capo, sarà il tribunale collegiale del capoluogo di distretto cui dovrà inviare ogni volta tutte le carte.

E’ prevista una pena da sei mesi fino a quattro anni di carcere per chi effettua in modo fraudolento riprese o registrazioni di conversazioni a cui partecipa o comunque effettuate in sua presenza. C’è una clausola di salvaguardia per i servizi segreti. Esclusi, dopo molte polemiche, i giornalisti.

La legge non si applicherà ai processi in corso nei quali siano già state richieste e autorizzate delle intercettazioni. Tutti gli atti compiuti fino al momento della sua entrata in vigore, ascolti compresi, saranno salvi.

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