lunedì 14 settembre 2009

Gelmini: No all'ora di religione multiconfessionale

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, intervenendo alla trasmissione radiofonica Radio Anch’io, ha ribadito che "l’insegnamento della religione cosi’ come e’ stato concepito va salvaguardato. Non e’ un’ora di catechismo, ma un’ora di approfondimento dei valori e dei contenuti della religione cattolica. Farla diventare un’ora in cui si insegnano altre religioni in maniera paritetica non e’ corretto.
Nel nostro paese la religione cattolica non puo’ essere paragonata alle altre religioni. Ha una valenza maggiore, e’ praticata dalla stragrande maggioranza della popolazione e ha un passato attualissimo. Non la si puo’ mettere sullo stesso piano delle altre religioni, che vanno comunque rispettate". Gelmini ha ricordato che niente del genere avviene nei paesi musulmani: "Non capisco perche’ noi dovremmo rinunciare a quello che non e’ solo religione, ma e’ qualcosa che ha condizionato fortemente la nostra cultura, la nostra tradizione e la nostra storia".
Il ministro è inoltre intervenuto sul reclutamento e sulla carriera degli insegnanti, affermando: "Non si puo’ perdere tempo. Il nostro paese e’ forse l’unico assieme alla Grecia a non avere una carriera per i docenti’ anche se da parte del governo non c’e’ alcuna volonta’ di privatizzare la scuola. Ma se riteniamo che dal ruolo dell’insegnante dipenda il futuro dei giovani e la qualita’ della scuola, dobbiamo trovare un’intesa col sindacato sulla carriera. L’avanzamento degli insegnanti non puo’ essere solo basato sull’anzianita’ ma soprattutto sul merito, sugli obbiettivi raggiunti, sulla qualita’ dell’apprendimento. Questo passaggio necessita di una legge: mi sto prodigando -ha detto- perche’ il parlamento vari una legge trasversale, appoggiata dall’opposizione, che introduca il meccanismo della carriera e che preveda per il reclutamento una maggior autonomia delle scuole. Auspico che questa sia la legislatura in cui si addiviene a una soluzione stabile, non modificata al cambiare del governo".

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