venerdì 25 settembre 2009

La Libertà di stampa di Anno Zero

Ironia della sorte: chi poteva fare spot migliore contro la manifestazione del 3 ottobre sulla libertà di stampa? Semplice, uno dei firmatari e dei più accaniti e feroci sostenitori della tesi secondo cui in Italia ci sarebbe un regime, Silvio Berlusconi sarebbe un dittatore e i giornalisti sarebbero tutti costretti da un bavaglio che impedisce loro di scrivere o dire ciò che vogliono, fossero verità o menzogne, petali di rosa o letame.

Giovedì sera ad AnnoZero è andata in onda per tre ore filate la plastica dimostrazione che se esiste un problema in Italia questo è rappresentato dalla possibilità per determinati, potentissimi giornalisti, di fare ciò che vogliono senza pagare dazio. E se qualcuno cerca di difendersi, rivolgendosi a quella magistratura tanto amata da Santoro e Travaglio, questi viene bollato come eversivo. Con i soldi degli italiani il giornalista nato con mamma Rai, approdato a Mediaset dove, per sua stessa ammissione, poteva contare su una maggiore libertà, diventato deputato europeo grazie al suo antiberlusconismo, ritornato in Rai solo perché i soliti magistrati hanno obbligato la tv di Stato con una sentenza a reintegrare lui e il suo programma, ha messo in scena una puntata di AnnoZero che in realtà è stata un delirio di diffamazioni, insulti, offese, accuse, veleni, gogne politico-giornalistico-pseudogiudiziarie nei confronti di tutti coloro che in un modo o nell’altro non hanno attaccato Berlusconi come avrebbero desiderato questi giacobini del terzo millennio.
In sostanza, con la scusa di una mancata libertà di stampa che esiste solo nella mente della Fnsi, a Santoro e Travaglio viene permesso di sostenere qualsiasi tesi senza la benché minima possibilità di sanzionarli. Siamo al paradosso della censura al contrario, secondo il quale la vittima delle diffamazioni, anche le più pesanti, diventa aguzzino solo perché vuole difendere dalle menzogne la sua onorabilità e il buon nome della famiglia. A questo punto viene da chiedersi su cosa manifesteranno i giornalisti il prossimo 3 di ottobre, appurato che in Italia di libertà di stampa ce n’è pure troppa (vista l’impunità che favorisce chiunque attacchi senza regole Berlusconi). Abbiamo un piccolo ma fondato sospetto: quel giorno, con la scusa di voler troncare l’inesistente guinzaglio che terrebbe legata l’informazione, arriverà un’altra violenta, pesante, infamante sequela di insulti al Presidente del Consiglio. E meno male che i giornalisti non sono liberi. Pensa se lo fossero...
P.d.L.

Nessun commento:

Posta un commento