mercoledì 30 settembre 2009

Polemiche strumentali da sinistra sullo scudo fiscale

A fronte delle solite polemiche artatamente  costruite dalla sinistra sull'operazione rientro dei capitali dai c. d. paradisi fiscali, il Premier Silvio Berlusconi ha precisato che con  gli introiti dello scudo fiscale si aiuteranno anche i bisognosi
"Possiamo approfittare di una norma come questa per recuperare alcuni miliardi all’economia, anche per aiutare chi ne ha bisogno". - ha sottolineato il  Presidente Berlusconi, intervenendo a SkyTg24, dove ha illustrato i benefici del provvedimento sullo scudo fiscale che il Parlamento si avvia a varare con il voto di fiducia.
"Noi abbiamo ereditato dai governi precedenti il debito pubblico, ora bisogna essere realisti. Ci sono soldi sfuggiti al controllo dello Stato, portandoli in Italia abbiamo il vantaggio di avere qualche capitale e con il 5% si calcola che ci saranno alcuni miliardi da spendere per rilanciare l’economia. A chi ha regolarmente pagato le tasse e si puo’ sentire discriminato dal trattamento fiscale previsto per chi utilizzera’ lo scudo, non bisogna dire niente. A chi fa il proprio dovere, come il presidente del Consiglio che e’ il primo contribuente d’Italia, bisogna dire che c’e’ da essere sereni. Chi e’ riuscito a farla franca normalmente cade nelle maglie del fisco"
Per Maurizio Lupi, vice presidente della Camera, lo scudo fiscale non é un indulto mascherato
"Noi crediamo di aver lavorato con serieta’ al decreto anti-crisi. Siamo convinti che rispetti la Costituzione e le leggi dello Stato. Quindi siamo certi che il Presidente della Repubblica esaminera’ con responsabilita’ le nostre leggi e si comportera’ di conseguenza".
 "La probabile fiducia sul provvedimento relativo al rientro dei capitali, - ha sottolineato il parlamentare del PdL -  verra’ messa sul decreto anticrisi che contiene le misure per rilanciare l’economia ed aiutare famiglie e imprese. Non si tratta di un indulto mascherato. Per noi parlano i fatti e non le chiacchiere. La lotta all’evasione fiscale e’ una priorita’ di questo governo. In solo otto mesi abbiamo recuperato oltre 2 miliardi e mezzo di evasione fiscale. Ora diamo la possibilita’ a chi vuole rimettersi in regola di farlo con chiarezza e in tempi certi e producendo nuove risorse per lo stato e la comunita’ da destinare alle imprese, alle famiglie, all’universita’ ed  a chi e’ in difficolta"’.
Le reazioni della sinistra allo scudo fiscale deciso dal governo, e che dovrà essere votato definitivamente entro il 3 ottobre, meritano l’oscar dell’ipocrisia. Per una serie di motivi tutti assai concreti. La Guardia di Finanza stima in 300-500 miliardi i capitali italiani fuggiti oltre confine. Una cifra che non ha paragoni con altri Paesi, e dunque altrettanto eccezionali devono essere le misure per farli rientrare.
Quando la sinistra obietta che Germania o Gran Bretagna impongono un’aliquota più alta per i loro scudi fiscali, dimentica l’entità del fenomeno che dobbiamo affrontare.
Dimentica, soprattutto, il motivo che ha determinato un così imponente esodo di denaro nei paradisi offshore. E cioè che sotto i governi di sinistra l’aumento di tasse per cittadini e imprese, ed un comportamento vessatorio del fisco, ha di fatto incoraggiato chi se lo poteva permettere a portare i soldi all’estero.
La riprova? Con i primi due scudi decisi dal centrodestra nel 2002-2003 rientrarono e vennero dichiarati al fisco 80 miliardi di euro. Sono bastati neppure due anni di governo Prodi per farne uscire di nuovo alcune centinaia, commentano gli esponenti del Popolo della Libertà.
Che cosa ha fatto la sinistra, quando era al potere, per riportare in patria questi capitali? Per stringere i freni intorno alle imprese che domiciliavano nei paradisi le loro sedi legali e lì pagavano (anzi: non pagavano) le tasse? Per andare a scovare barche, ville, aerei e beni di lusso e confrontarli con i redditi dichiarati in Italia? Nulla. Nulla di nulla.
Anzi: ha trattato gli evasori come fossero eroi. Molti ricorderanno la trattativa per far pagare le tasse al compianto Luciano Pavarotti: il governo di sinistra gli applicò un generoso sconto, e lo ossequiò con mille complimenti. È un esempio tra molti.
Lo scudo contiene una sorta di condono limitato ai reati tributari e contabili; eppure la sinistra si ostina a divulgare la falsa verità che questa immunità sarà estesa anche a reati penali, addirittura di malavita organizzata e di terrorismo. Nulla di più falso, non sta scritto da nessuna parte. Altro bluff: la sinistra parla di “scempio edilizio” e di “premio ai furbi”. Sul primo punto, basta ricordare che nessuno scempio è ipotizzabile in Italia, visto che i beni tassabili sono all’estero. Quanto ai furbi, ci chiediamo qual è il maggiore premio: lasciare questi evasori in pace, come ha fatto la sinistra, oppure andare a stanarli come sta facendo il governo?
Ma poi:-  sottolineano dal Popolo della Libertà  - da quali pulpiti vengono certe prediche se l’ex ministro delle Finanze, Vincenzo Visco, è stato condannato nel 2001(con sentenza definitiva della Cassazione) addirittura all’arresto per abusivismo della sua villa di Pantelleria, e poté beneficiare del condono non solo fiscale, ma anche edilizio? Chi sono i furbi?
Sul piano economico generale, il condono potrà fruttare, se rientreranno almeno 100 miliardi, cinque miliardi da destinare al sostegno alle aziende ed ai lavoratori che si trovano ad affrontare la coda più dura della crisi economica. La sinistra che chiede continuamente benefici fiscali, ha qualche idea su come trovare la copertura per questi interventi?
Non solo. L’operazione contro i capitali all’estero non comprende solo lo scudo edilizio, ma anche: 1) l’inversione dell’onere della prova per chi tiene soldi in qualche banca oltreconfine, non importa se in un paradiso tributario o meno; chi li ha dovrà cioè dimostrare a che cosa gli servono. 2) Un censimento di barche, ville e beni di lusso e l’incrocio di questi dati con l’anagrafe tributaria. 3) Per le aziende, la fine della possibilità di pagare le tasse in qualche paradiso lussemburghese o olandese per il semplice motivo che lì è stata domiciliata la holding di controllo: si dovrà dimostrare dove vengono distribuiti i dividendi agli azionisti (e cioè in Italia), e lì – dunque da noi – pagare le tasse.
La sinistra ha mai fatto un’operazione simile? Si è mai impegnata come questo governo, assieme agli altri governi europei e agli Stati Uniti, per costrngere la Svizzera, Monte Carlo ed altri paesi un tempo nel “libro nero” a rendere noti i depositi dei cittadini stranieri, per ciò che ci interessa  come italiani?
Quando la sinistra riuscirà a dare una risposta concreta a tutte queste domande, potrà anche criticare lo scudo fiscale. Diversamente sarà la solita operazione di ipocrisia e di propaganda.
 Chi paga il 5% per lo scudo fiscale ha spegato il ministro Tremonti ,  é costretto a pagare per sempre
"Chi deciderà di aderire allo scudo fiscale pagando soltanto una aliquota del 5% in futuro sarà costretto a pagare per sempre. Tra non pagare niente per sempre e pagare il 5% continuando a pagare, c’è un calcolo di convenienza".
Il  ministro dell’Economia, replicando alle accuse di chi ritiene bassa l’aliquota del 5% per il rimpatrio dei capitali evasi all’estero. ha sottolineato  "Prima non paghi niente, ma adesso se paghi il 5% inizierai a pagare; se stai fuori non paghi mai, ma se stai dentro inizi a pagare, bisogna prendere in considerazione solo queste ipotesi: o niente o il 5% ma paghi per sempre".
Daniele Capezzone ha detto che le stime della Finanza confermano che lo scudo fiscale sarà un successo
"Le stime della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate fanno pensare che lo scudo fiscale potra’ rappresentare un autentico successo". ha concluso  il portavoce del Pdl, che ha osservato: "Per il resto, invece, la sinistra italiana mostra un’ipocrisia da primato.
E’ proprio grazie allo scudo che molti, finalmente, pagheranno qualcosa invece di nulla: il nulla prodotto dalle chiacchiere di questi anni di gran parte del ceto politico italiano, specie di sinistra, molto bravo a far comizi contro l’evasione, ma incapace di mettere in campo misure concrete. Il governo Berlusconi, invece ha opportunamente scelto un’altra strada, con due obiettivi: da una parte, offrendo un’ultima chance di regolarizzazione a chi vorra’ avvalersene, e dall’altra mettendo in campo un contrasto (vero e non retorico, stavolta) all’evasione che, come tutti sanno, sta funzionando, colpendo anche ’santuari’ e ’famiglie’ finora mai sfiorate da indagini penetranti. Altrimenti, cosa propone, subito, la sinistra per fare cassa?Forse propone di aumentare le tasse, come fecero sciaguratamente Prodi e Visco? O di tagliare gli stanziamenti per gli ammortizzatori sociali? Sanno bene che queste strade non sono percorribili".


























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