lunedì 20 dicembre 2010

Confermata la linea Berlusconi

SONDAGGI: Confermata la linea Berlusconi


In vista del voto di fiducia del 14 dicembre e immediatamente dopo il suo esito, si sono infittiti i sondaggi che hanno riguardato diversi aspetti della questione: intenzioni di voto per i partiti, prospettive per il governo e per il "terzo polo", immagine dell’opposizione di sinistra. Ne analizziamo i più significativi dai quali si ricava, come elemento dominante, una crescente valutazione positiva per la linea politica scelta dal premier, cioè di andare alla verifica senza compromessi nella certezza del doppio voto positivo al Senato e alla Camera.



Un sondaggio del 10 dicembre, realizzato dall’Ispo per "Porta a porta", dimostra che per il 62% degli intervistati Berlusconi avrebbe ottenuto la fiducia del Parlamento; quindici giorni prima, invece, tale percentuale era più bassa, al 58%. Ciò significa che la campagna di Berlusconi ha convinto gli italiani, incrementando di 4 punti la fiducia nei suoi confronti.

Parallelamente è aumentato di 5 punti l’auspicio che l’attuale Governo continui a svolgere il suo compito. Lo stesso sondaggio ha registrato un calo di 19 punti per i favorevoli alle elezioni anticipate.

Il sondaggio reso noto il 14 dicembre, durante la trasmissione Ballarò, realizzato dopo che è stato conosciuto il risultato del voto di fiducia, ha messo in evidenza alcuni aspetti interessanti.



Per il 56% degli intervistati, Berlusconi ha vinto a causa della mancanza di una vera alternativa politica: e questa tesi costituiva una delle argomentazioni del presidente del Consiglio.

Per il 65% degli intervistati, il Governo potrà andare avanti, pur con qualche difficoltà; solo per il 31% la sua esperienza deve considerarsi conclusa. E questo è stato un altro argomento del Premier: il Governo può andare avanti.

Per il 44% contro il 34%, il "Terzo polo" non ha prospettive. Per il 46% degli intervistati, è normale che un deputato possa esprimere liberamente la propria opinione, indipendentemente dalle indicazioni del partito. Pesante il giudizio su Di Pietro: per il 41% ha mostrato scarsa attenzione nella scelta dei suoi parlamentari.



Sono egualmente distribuiti, al 47%, coloro che ritengono che Fini dovrebbe dimettersi rispetto a coloro che pensano che dovrebbe continuare a svolgere la funzione di presidente della Camera. Pesantissimo, al 61%, il giudizio negativo sul Partito democratico, considerato responsabile di non avere avuto una linea chiara e di essersi affidato alle fortune o alle sfortune di Fini. In ogni caso, il 40% ritiene che il Pd deve allearsi con Di Pietro e Vendola contro il 23 % che lo vorrebbe alleato di Fini e Casini; rilevante, al 37%, la quota degli indecisi.

L’esito del voto parlamentare ha mosso le acque delle intenzioni di voto. Un dato è certo: secondo l’istituto Swg, il Fli di Fini ha perso di colpo il 2% mentre il Popolo della libertà è tornato nettamente al di sopra del 30%. Anche per Euromedia Research di Alessandra Gishleri, il Fli ha perso subito almeno un punto mentre il Pdl è tornato nettamente al di sopra del 30%. Attribuisce anche all’Idv un calo netto dell’1,5%.

L’Istituto Piepoli afferma che la tendenza alla ripresa del Pdl conferma un trend registrabile da alcune settimane.

Infine, mentre la fiducia nei confronti di Fini è nettamente in calo, quella nei confronti di Berlusconi si conferma alta, oltre il 55%. Perfino il sondaggio on-line di Repubblica ha confermato che l’esito del voto parlamentare è stato una vittoria per il Premier.

Nessun commento:

Posta un commento