martedì 10 maggio 2011

BUONGOVERNO: I voti dell'Ocse che lo confermano

BUONGOVERNO: I voti dell'Ocse che lo confermano



"L’Italia ha superato la pesante recessione causata dalla crisi globale e sembra orientata verso una graduale ripresa". Sono le prime parole del rapporto sull’economia vergato dall’Ocse, che promuove a pieni voti le politiche del governo Berlusconi per tirare fuori il Paese dalla crisi e avviarlo sulla strada del recupero. José Angel Gurrìa, segretario generale dell’Ocse, è ancora più esplicito: "Sono soddisfatto del lavoro fatto dall’Italia nell’affrontare la crisi economica globale in campo pensionistico, del mercato del lavoro, della tenuta del sistema bancario e dei conti pubblici tenendo soprattutto sotto controllo il fabbisogno.



Per quanti dall’opposizione fanno i maestrini alla Bersani, si trastullano a parlare di un’Italia alla deriva e raccontano, con malcelato divertimento e zero amor di patria, di una pessima immagine del nostro Paese nel mondo, ecco un piattino indigesto servito dall’organizzazione che rappresenta i 34 Paesi più sviluppati e accomunati da un sistema democratico e un’economia di mercato.



Tra i punti di forza dell’Italia citati dall’Ocse:



il basso indebitamento privato, grazie al quale la ripresa sarà meno influenzata dall’aumento dei tassi e da nuove difficoltà dei mercati finanziari;

la stato del settore bancario, tra i più solidi in Europa;

il deficit pubblico, più basso rispetto ad altri Paesi.

I giudizi positivi hanno accomunato il governo nel suo complesso, partendo dall’ottima e sana gestione dei conti pubblici (Tremonti) per passare alla riforma dell’Università (Gelmini) grazie alla quale si riduce il gap tra mondo delle aziende e quello dell’istruzione e quindi alle politiche del lavoro (Sacconi) con lo spostamento dalla contrattazione collettiva a favore di quella meno centralizzata e più articolata territorialmente, con l’obiettivo di un recupero di produttività e quindi di competitività, vero problema di questo Paese. Gurria si è anche soffermato sul tema dell’occupazione, lodando anche qui il governo che ha operato (cassa in deroga) "per impedire l’uscita di persone dai processi produttivi con perdita di talenti e di professionalità".



L’Ocse conferma le previsioni di crescita media dell’Italia pari all’1,4% nel 2010-2012 (1,2% quest’anno, 1,6% il prossimo); resta fermo l’impegno del governo a far scendere il deficit al 3,9% quest’anno e al 2,7% nel 2012 (meglio per l’Ocse: 2,6%). (PdL)

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