martedì 24 maggio 2011

Un fisco più rispettoso dei contribuenti

BUONGOVERNO: Un fisco più rispettoso dei contribuenti


20 maggio 2011 ore 18:06 Tremonti ha opportunamente sottolineato che bisogna porre un limite all’applicazione delle ganasce e all’imposizione fiscale sui risparmiatori, invitando il Parlamento a intervenire subito. Era una correzione di rotta necessaria per ristabilire un rapporto più equilibrato tra il sistema fiscale e i cittadini colpiti dalla crisi economica. Oltretutto, l’uso delle ganasce fiscali viene fatto soprattutto dai Comuni, ma i tartassati sono portati a pensare che la colpa è sempre e comunque del governo.


Meno male che Tremonti ha parlato, perché la lettura dei quotidiani economici di ieri non lasciava presagire nulla di buono per i contribuenti.

Il Sole 24 Ore infatti titolava in apertura: "Il fisco accelera sui controlli". E Italia Oggi: "Chi non paga va a piedi" - Befera invita a insistere sul fermo amministrativo delle auto di chi non versa anche una sola rata d’imposta". E sempre sul Sole, il sindaco di Bari (Pd) accusava Equitalia di applicare "metodi medievali".


Questo governo si è distinto per la lotta all’evasione fiscale, che è e resta un obiettivo ineludibile oltre che uno strumento di giustizia sociale, ma è giusto allentare la presa nei settori d’intervento in cui si è superata la soglia dell’oppressione fiscale.

Ecco alcuni esempi.


A Cagliari più di 20mila persone (artigiani, commercianti, pastori) hanno protestato davanti alla sede di Equitalia accusando il governo di averli "schiacciati con le pretese fiscali" e di non aver affrontato il problema delle tasse che migliaia di aziende non sono più in grado di pagare, pena la chiusura. E i battenti alla fine del 2010 li hanno chiusi oltre 2500 imprenditori, in ragione di un debito complessivo di quasi 3,5 miliardi di euro. Solo a Nuoro 8.272 imprese devono a Equitalia 343 milioni di euro e sono stati notificati 3mila preavvisi di fermo amministrativo in sei mesi.



Nel Lazio molte piccole imprese hanno chiuso l’attività, mentre singoli cittadini sono costretti a indebitarsi ricorrendo agli usurai per sanare contributi spesso neanche dovuti, ma che gli enti richiedono comunque attraverso Equitalia, che notifica. Ma non si possono sequestrare i mezzi di produzione a chi non è in grado di pagare le tasse.





A Genova è stata invasa da centinaia i manifestanti la locale sede di Equitalia, individuata come il simbolo di una politica basata sulla persecuzione di gente che non riesce ad arrivare a fine mese: pignoramenti ed esecuzioni, sfratti forzosi, taglio immediato delle utenze, questo è ciò che tocca a chi non riesce a pagare una bolletta o una multa. I manifestanti hanno chiesto che Stato e Comuni si facciano carico dei debiti dei cittadini, così come è stato fatto per la grandi banche. Discorso demagogico, ma che fa molta presa su chi è in difficoltà. Insomma, il continuo ricorso all’ipoteca legale e al fermo amministrativo, misure che si abbattono in modo improvviso su contribuenti ignari, ha determinato grandi malumori nei contribuenti, e il richiamo fatto ieri da Tremonti è fortunatamente arrivato nel momento opportuno. Ora tocca al Parlamento intervenire il più rapidamente possibile.

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