martedì 25 ottobre 2011

Perché la crisi è europea

FATTI & MISFATTI: Perché la crisi è europea



25 ottobre 2011 ore 15:01 L’Italia ha ricevuto un ultimatum dall’Europa? Sì non c’è dubbio. L’Italia è il problema centrale dell’Europa? Neppure per sogno. Noi dobbiamo tenere fede ai nostri impegni: ma non siamo in questo momento né l’unica né la principale delle questioni che dividono i governi e i paesi sia dell’Unione europea, sia dell’Europa dell’euro.



Basta pensare al duro scontro che si è consumato sempre a Bruxelles tra Nicolas Sarkozy e David Cameron, fino a ieri alleati di ferro nella guerra libica. Così l’hanno ricostruito il Guardian, il Telegraph ed altri giornali inglesi: "Avete perso l’occasione di tacere - ha detto Sarkò a Cameron - siamo stufi delle vostre critiche e di sentire da voi cosa dobbiamo fare. Voi dite di odiare l’euro, che non volete aderire alla moneta e ora volete interferire nei nostri incontri".



Il motivo? La richiesta inglese di partecipare assieme ai 10 paesi che fanno parte dell’Ue, ma non dell’euro, al prossimo vertice di mercoledì, che in partenza doveva essere riservato alla sola eurozona.



O ancora, tenere presente qual è il vero contrasto dell’Europa di oggi, e che rischia di minare lo stesso futuro del continente: quello tra Germania e Francia. Contrasto che si estende dalla ricapitalizzazione delle banche: Parigi, che ha le sue più esposte di tutte, chiede che provvedano le istituzioni europee; Berlino vuole che ognuno pensi a se stesso; alla ricapitalizzazione e all’utilizzo del fondo salva-stati: la Francia vorrebbe trasformarlo in una sorta di Banca, la Germania è decisamente contraria.



Mentre Merkel e Sarkozy preparavano ieri il siparietto sull’Italia, un altro duro scontro fra le due delegazioni è andato in corso sabato fino a tarda notte. Con il capo di stato francese che teme di perdere la tripla A e soprattutto di essere sconfitto alle elezioni, e la cancelliera tedesca che deve farsi autorizzare di volta in volta dal Parlamento: così ha stabilito la loro corte costituzionale, ed avendo la Cdu già perso la maggioranza in uno dei due rami.



Tutto questo sta minando oggi l’Europa, e di fatto la tiene inchiodata ad una paralisi decisionale che dura dall’aprile 2010, da quando cioè è esploso il caso Grecia. Un piccolo problema che doveva essere risolto. E che adesso, come molto più in grande l’Italia, fa da alibi a divisioni e interessi molto più profondi e più forti.

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