RASSEGNA STAMPA
da IL TEMPO
17.12.2012
Per comporre bisogna prima scomporre
di Mario Sechi L’anno prossimo l’Italia emetterà debito per 388 miliardi
di euro e non sono né uno show a Canale 5 né una fermata
alla pompa di benzina a Bettola a convincere chi compra
e vende i nostri titoli di Stato. Tanto meno è utile
la narrazione del fidanzamento di Berlusconi o la riedizione di una
sinistra che strilla alla vista del domenicale conflitto d’interessi del
Cavaliere e fa un salto indietro di vent’anni. L’Italia ha bisogno di
andare avanti e di «scomporre» questo giochino che darà qualche
titolo di giornale ma rischia di affondare i titoli dello Stato.
di euro e non sono né uno show a Canale 5 né una fermata
alla pompa di benzina a Bettola a convincere chi compra
e vende i nostri titoli di Stato. Tanto meno è utile
la narrazione del fidanzamento di Berlusconi o la riedizione di una
sinistra che strilla alla vista del domenicale conflitto d’interessi del
Cavaliere e fa un salto indietro di vent’anni. L’Italia ha bisogno di
andare avanti e di «scomporre» questo giochino che darà qualche
titolo di giornale ma rischia di affondare i titoli dello Stato.
La storia è sempre fonte d’insegnamenti e la politica vi ricorre per giustificar
e i suoi usi e abusi. Un pezzo dell’intellighentsia che cerca di ingegnerizzare il
prossimo scenario politico ricorre alla figura di Aldo Moro per dare nobiltà a
uno schema in cui Mario Monti è solo una pedina del centrosinistra.
Ma i saggi prendono a prestito il Moro che voleva «comporre» e dimenticano
quello che sosteneva la necessità prima di«scomporre». Il problema è tutto
in questa seconda parte, quella dello scomporre.
Pier Luigi Bersani, cercando un assetto variabile del Partito Democratico, ha
deciso di allearsi con Nichi Vendola. Lo ha fatto confidando solo nei numeri
(una maggioranza per controllare Camera e Senato), ma lasciando da parte
la qualità del governo che ne sarebbe uscito. La contraddizione del binomio
però non sfugge né all’Europa né ai mercati.
e i suoi usi e abusi. Un pezzo dell’intellighentsia che cerca di ingegnerizzare il
prossimo scenario politico ricorre alla figura di Aldo Moro per dare nobiltà a
uno schema in cui Mario Monti è solo una pedina del centrosinistra.
Ma i saggi prendono a prestito il Moro che voleva «comporre» e dimenticano
quello che sosteneva la necessità prima di«scomporre». Il problema è tutto
in questa seconda parte, quella dello scomporre.
Pier Luigi Bersani, cercando un assetto variabile del Partito Democratico, ha
deciso di allearsi con Nichi Vendola. Lo ha fatto confidando solo nei numeri
(una maggioranza per controllare Camera e Senato), ma lasciando da parte
la qualità del governo che ne sarebbe uscito. La contraddizione del binomio
però non sfugge né all’Europa né ai mercati.
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