domenica 16 dicembre 2012


RASSEGNA STASMPA

da IL TEMPO

NOTIZIE - POLITICA

16/12/2012,

Alfredo Mantovano è tra i promotori della manifestazione che oggi vedrà riuniti tutti 

- o quasi - i big del Pd


l.


Un fronte che sembrava isolato fino a qualche settimana fa ma poi è diventato 
maggioritario nel partito. E ora che al «progetto» manca solo il sì di Mario Monti, 
l'ex sottosegretario si gode i primi risultati: «Le reazioni scomposte della sinistra - 
spiega - sono la dimostrazione che la partita è riaperta». Onorevole Mantovano,
 cosa succederà oggi a Roma? «Abbiamo appena finito di stilare il documento che 
costituirà la base programmatica. Ognuno dei leader delle varie associazioni 
presenti ne declamerà una parte e Alfano pronuncerà l'intervento conclusivo. 
La novità è che non ci saranno novità. I valori sono ancora quelli fondanti del Pdl,
 le nostre idee su economia, giustizia e temi etici. Non parleremo di alchimie, ma 
di contenuti». Chiederete a Monti di farsi leader di questi valori? «L'invito è già 
partito dal presidente Berlusconi in una sede autorevolissima, il vertice del Ppe. 
Ribadiremo solo che questi sono i nostri contributi programmatici e che la
 leadership di Monti sarebbe opportuna». Ad oggi quante possibilità ci sono che
 questo accada? «Non faccio pronostici, posso solo formulare auspici. Un dato 
è certo: con Monti in testa ci sarebbe la garanzia di uno schieramento ampio in
 grado di giocarsi una partita elettorale che sembrava persa. Come elemento di 
rassicurazione bastano le reazioni della sinistra: Bersani è tornato a corteggiare 
Casini, D'Alema è arrivato a parlare di immoralità. È il segno che la partita è
 riaperta».




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