lunedì 12 aprile 2010

Berlusconi al lavoro per le grandi riforme

"Da parte del presidente del Consiglio e della sua splendida squadra c’e’ grande serenita’ per il lavoro fatto negli ultimi anni e una grande voglia di ammodernare il nostro Paese nei prossimi tre anni. Oltre al semipresidenzialismo, siamo al lavoro su una grande riforma della giustizia e quella del sistema fiscale che va ammodernato perche’ con alcune leggi mette in difficolta’ gli stessi fiscalisti. Queste sono le tre grandi riforme a cui stiamo lavorando per i prossimi tre anni".

Lo ha affermato il presidente Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa di Parigi al fianco del premier Nicolas Sarkozy.

Il nostro premier ha definito "assolutamente doverosa" la decisione italiana di tornare al nucleare.

"Adesso c’e’ la necessita’ di convincere i cittadini delle zone in cui si costruiranno le centrali che sono assolutamente sicure. Noi eravamo un paese all’avanguardia: e’ stato Fermi, uno scienziato italiano, che ha scoperto l’energia nucleare. Nel 1974 avevamo la prima centrale. Poi c’e’ stata un’impennata dei contrasti da parte dei Verdi e degli ecologisti e in seguito a un referendum si e’ deciso per il no al nucleare. Il risultato e’ che i cittadini pagano l’energia il 30% in piu’ degli altri cittadini europei".

Quanto al tema delle riforme istituzionali, Berlusconi ha dichiarato di volersi ispirare a modello francese senza prendere l’intero sistema: "Per esempio noi non siamo per il turno unico e per l’elezione nello stesso giorno del presidente e del Parlamento. Stiamo cominciando a lavorare, non abbiamo dato nessuna notizia ufficiale", sottolineando che per il momento quella che e’ stata presentata al capo dello Stato Giorgio Napolitano e’ una bozza.

QUAGLIARIELLO: La riforma fondamentale l'hanno fatta i cittadini
"Per evitare una girandola inutile di opinioni e di velleita’ che allontanino anziche’ avvicinare i cittadini al tema delle riforme istituzionali, ci vorrebbe quantomeno un po’ di precisione e di rispetto per le posizioni degli interlocutori".

Lo ha dichiarato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL.

"Per quel che mi riguarda credo che la riforma fondamentale delle nostre istituzioni sia stata fatta dai cittadini, in quanto dal ’94 a oggi siamo passati da una democrazia fondata sulla centralita’ dei partiti a una democrazia che vede al centro gli elettori. Questa conquista di modernita’ puo’ ora essere formalizzata rafforzando gli strumenti in capo all’esecutivo per rispettare gli impegni assunti con gli elettori, garantendo maggiori poteri di controllo al Parlamento e delineando un bicameralismo piu’ snello e piu’ efficace. In questo contesto, le formule - presidenzialismo, semipresidenzialismo, premierato - sono come le intendenze: seguono gli obiettivi e non li precedono. Esattamente come le leggi elettorali. Solo in Italia, infatti si ritiene di poter riformare lo Stato cambiando la legge elettorale, che invece rappresenta una scelta empirica e approssimativa che si codifica a seconda delle circostanze storiche.

Per questo motivo, ad esempio, la Quinta Repubblica francese ha potuto convivere con sistemi elettorali differenti, senza che fosse mai stata ritenuta obbligatoria l’adozione del secondo turno. Parlare di modifiche e perfezionamenti di una legge elettorale a fine legislatura non e’ certamente una bestemmia. Ma caricare tutto sul sistema di voto utilizzando formule ad effetto come fa il senatore Zanda e’ a dir poco strumentale. Consigliamo ai tanti denigratori dell’attuale legge elettorale di ricordare cosa si diceva quando era in vigore il Mattarellum, e di guardare in direzione della rossa Toscana, dove un sistema di elezione regionale analogo a quello vigente per le Camere non ha nemmeno il pregio di sposarsi con l’alternanza delle forze politiche al governo".

Nessun commento:

Posta un commento