lunedì 12 aprile 2010

L'affaire Emergency preoccupa il Governo


GASPARRI: Emergency è un danno per l'Italia

All’indomani dell’arresto di tre fra medici e infermieri italiani di Emergency in Afghanistan, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha criticato l’associazione di Gino Strada:
"Sul caso Emergency-Afghanistan il governo italiano deve intervenire, ma per le ragioni opposte a quelle citate da certi personaggi. Già in occasione di altre vicende emersero opinabili posizioni e contatti di questa organizzazione. Ora che ci fossero armi in luoghi gestiti da questa gente si è visto chiaramente su tutte le televisioni. Il nostro governo deve tutelare la reputazione dell’Italia che impegna le proprie Forze armate in Afghanistan e in altre parti del mondo a tutela della pace e della libertà minacciate dal terrorismo. Chi dovesse vigilare poco, e siamo generosi a limitarci a questo, crea un gravissimo danno. Ci riferiamo ad Emergency. L’Italia non può essere danneggiata da queste situazioni. La nostra linea è chiara. Quella di altri no".

FRATTINI: Una vergogna se fosse coinvolta Emergency nel complotto in Afghanistan


"Prego veramente da italiano che non ci sia nessun italiano che abbia direttamente o indirettamente compiuto atti di questo genere. Lo prego davvero di tutto cuore, perche’ sarebbe una vergogna per Italia". Cosi’ si è espresso il ministro degli Esteri Franco Frattini ai microfoni9 di Sky Tg24, commentando la possibilita’ di un coinvolgimento dei tre operatori di Emergency arrestati in Afghanistan con l’accusa di complotto.

CICCHITTO: Gino Strada da' ad Emergency una linea politica ambigua

14/4/10"Ci affidiamo interamente alle valutazioni complessive sulla situazione e alla gestione della vicenda da parte del ministro Frattini, la cui cautela e la cui prudenza possono essere anche lo strumento migliore per aiutare i nostri tre connazionali. Infatti, troppe polemiche in liberta’ sono state sviluppate da parte di Strada in tutte le direzioni, sia contro il governo afgano sia contro quello italiano".
Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl, che ha osservato:

"Strada parte da una posizione politica del tutto sbagliata: per lui non esiste il terrorismo talebano e di al Qaeda e i soldati italiani, insieme a quelli degli altri quaranta paesi che compongono la missione dell’Isaf, stanno li’ solo a fare la guerra. Questa linea politica colloca obiettivamente Emergency in una posizione ambigua, esposta a molte insidie e anche ad autentiche provocazioni. La polemica contro il governo italiano, pero’, non ha ragion d’essere per due ragioni di fondo: in primo luogo, la decisione della presenza in Afganistan e’ comune sia al centrodestra sia al centrosinistra; in secondo luogo, non si puo’ dimenticare il passato: piu’ volte in Iraq il governo italiano ha dovuto fare difficili interventi di salvataggio nei confronti di giornalisti e di operatori di associazioni che erano stati rapiti per autentica imprudenza e per gravi errori di valutazione delle forze con cui erano in contatto; cio’ si e’ verificato nel caso di Giuliana Sgrena, di Daniele Mastrogiacomo e anche nel caso delle ’due Simone’. Rispetto a tutte queste vicende il governo italiano si e’ dovuto impegnare in difficili e pericoloso operazioni, in una delle quali ha perso la vita uno dei migliori uomini dei nostri servizi, il dott. Calipari. Allora, le polemiche di Strada e altri non hanno nessun fondamento e nuociono anche ai nostri tre connazionali che possono essere tutelati e salvati solo grazie all’azione prudente e seria del governo italiano, cosi’ come e’ stata finora impostata dal ministro Frattini, e dalle sue interlocuzioni con il governo afgano".

FRATTINI: I tre cooperanti di Emergency accusati di avere un piano per l'attentato
14/4 -"Mi auguro fortemente, e credo che sia interesse nazionale dell’Italia, che emerga l’estraneita’ dei nostri connazionali agli atti e alle attivita’ che sono loro contestate". Lo ha ribadito il ministro degli Esteri, Franco Frattini, nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni Esteri congiunte sulla vicenda dei tre cooperanti di Emergency arrestati in Afghanistan. "Sarebbe nell’interesse chiaro dell’Italia e ovviamente della stessa organizzazione che opera in quel contesto".
Frattini ha inoltre spiegato che i tre operatori di Emergency sono stati accusa di "detenzioni di armi" e di un piano "in due fasi" che prevedeva "l’invito nell’ospedale del Governatore della provincia di Helmand, dove un attentatore avrebbe dovuto farsi esplodere".














 

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