giovedì 22 aprile 2010

BERLUSCONI: Sentendo Fini mi sembrava di sognare

BERLUSCONI: Il Pdl è un movimento politico totalmente democratico
"La democrazia e’ fondamentale nel Popolo della Libertà, ci ha consentito di lavorare bene e di vincere tutte le elezioni. E’ un fatto mai capitato nella storia della Repubblica. Io ritengo che difficilmente si possa dire che in questo tempo il Pdl non sia stato democratico. Tutti gli organi dello Statuto che garantiscono la democrazia all’interno del Popolo della Liberà, sono pienamente funzionanti. I tre coordinatori nazionali si riuniscono ogni giorno, l’Ufficio di presidenza una volta ogni due settimane ed oggi la Direzione nazionale, con un incontro già previsto prima delle elezioni nazionali.

Abbiamo tanto da fare, ma non c’e’ mai nessun intervento del presidente del partito ne’ del presidente del Consiglio. Io mi sono sempre messo a disposizione e non ho mai imposto la mia volonta agli organi del partito. L’invito che rivolgo è quello di moltiplicare i luoghi di incontro del PdL e convocare l’Ufficio di presidenza due volte al mese, la Direzione nazionale ogni due mesi e il Congresso nazionale una volta l’anno, con l’intenzione di farne uno entro la fine del 2010. Noi siamo il Popolo della Libertà e il nostro dovere è interloquire con la nostra gente." Lo ha affermato il presidente Berlusconi alla Direzione nazionale del PdL, nel corso del suo intervento di apertura.

BERLUSCONI: Ho un apprezzamento del 63,33%, un consenso bulgaro
"Il governo è al 48% nella fiducia degli italiani, un risultato straordinario in un momento di crisi se paragonato a quelli degli altri governi occidentali. Se si andasse a votare domani il Pdl andrebbe al 38,8%, il premier al 63,33 per cento: un consenso bulgaro"

Così si è espresso Silvio Berlusconi, citando i dati dell’ultimo sondaggio di Euromedia Research.

BERLUSCONI: Abbiamo tre anni davanti per completare il programma
" Il grande successo elettorale ottenuto dal PdL alle elezioni regionali, ci dà la maggioranza all’interno dell’Upi (Unione province italiane) e all’interno della conferenza Stato - Regioni. E’ la prima volta che un governo si trova in una situazione così favorevole.

La vittoria elettorale è il riconoscimento dell’attività di governo e ci consegna tre anni di lavoro per completare il programma e per fare la riforma della giustizia, del fisco, e quella istituzionale con il consenso degli imprenditori, dei sindacati e dell’opposizione."

Lo ha affermato il presidente Berlusconi alla Direzione nazionale del PdL, nel corso del suo intervento di apertura.


BERLUSCONI: Sentendo Fini mi sembrava di sognare

"Mi sembrava di sognare. Da Gianfranco Fini sono arrivate oggi una serie di domande, di sollecitazioni. Magari fosse stato cosi’ nei mesi appena passati. Io non ho mai ricevuto una sola richiesta sui temi sollevati ne’ da uomini di An ne’ dal coordinatore La Russa, uomo di collegamento con AN". Lo ha affermato Silvio Berlusconi, rispondendo a Gianfranco Fini alla Direzione Nazionale del Pdl.

Dopo aver valutato positivamente la proposta di Fini di formare un gruppo di lavoro sui decreti attuativi del federalismo fiscale, coinvolgendo i governatori del Pdl, circa i rapporti con la Lega, Berlusconi ha risposto:

"La Lega e’ un partito radicato sul territorio: tutti gli uomini della Lega devono rendere conto al partito su cio’ che fanno sul territorio. Anche noi non dobbiamo piu’ pensare al sabato e alla domenica come giorni di vacanza e per la famiglia: dobbiamo impegnarci a lavorare sul territorio il sabato e la domenica".

Quanto alla spaccatura del PdL in Sicilia, Berlusconi ha precisato:

"Abbiamo deciso, in presenza di una campagna elettorale, di sospendere ed affrontare il problema della Sicilia dopo le elezioni regionali. Tu hai autorizzato i tuoi uomini a partecipare (all’organizzazione del PdL Sicilia, n.d.r) ci sono otto uomini tuoi".

In relazione all’organizzazione del PdL, Berlusconi ha replicato a Fini:

"Allora, diciamoci tutto... Mi hai detto davanti a Letta che ti eri pentito di aver dato vita al Popolo della Liberta’ e che avevi intenzione di fondare un gruppo autonomo".

A proposito delle accuse lanciate da Fini a ’Il Giornale", di proprietà del fratello del presidente Berlusconi,
la risposta del premier è stata: " Non parlo con il direttore del ’Giornale’ e non ho alcun modo di influire e ho convinto mio fratello a metterlo in vendita. Mi sono distinto pubblicamente dalle posizioni del Giornale.

Se c’e’ qualche imprenditore vicino a te puo’ entrare nella compagine azionaria. E comunque mi sembra che le critiche piu’ forti nei tuoi confronti vengano da ’Libero’ il cui editore, Angelucci, proviene da An e mi risulta essere un tuo amico".
Silvio Berlusconi ha tenuto il punto anche sulle critiche sollevate da Fini in relazione alla presunta fredezza del governo sulle celebrazioni dei 150 anni dell’Unita’ d’Italia:

"Abbiamo gia’ predisposto un piano di celebrazioni che partira’ nel prossimo maggio dallo scoglio di Quarto, con la partecipazione anche del presidente della Repubblica. Inoltre abbiamo fatto accordi con la Rai per promuovere con il governo un ciclo di trasmissioni il cui obiettivo e’ quello di divulgare l’anniversario dell’Unità d’Italia. Se c’e’ un tema sul quale non accettiamo che ci siano critiche, e’ quello sui 150 anni dell’Unita’ d’Italia".

Replicando alla critica mossa da Fini circa la mancata cancellazione delle Province, Berlusconi ha replicato: "Nel programma c’e’ scritto che aboliremo le Province inutili, cioe’ quelle che ricadono sulle citta’ metropolitane, come ad esempio nel caso di Roma o Milano, ma abbiamo fatto un calcolo e abolendo le Province si risparmiano solo 200 milioni, perche’ tutto passa poi alle Regioni a livello di personale o competenze. E’ troppo poco per iniziare una manovra che scontenterebbe i cittadini e ne e’ una prova il fatto che ci chiedono nuove Province". Ma, ha assicurato il premier, "non concederemo piu’ nessuna nuova provincia".

Silvio Berlusconi ha infine invitato Gianfranco Fini a lasciare la carica di residente della Camera se vuole fare politica. "Dichiarazioni di contenuto politico non si convengono a chi presiede una istituzione super partes. Un presidente della Camera non deve fare dichiarazioni politiche. Se le vuoi fare devi lasciare la carica, ti accoglieremo a braccia aperte nel PdL".

VERDINI: Il PdL non ha perso voti e la Lega non li ha aumentati

"Il Pdl non ha perso voti alle scorse elezioni regionali. Anzi, facendo la somma aritmetica dei voti ottenuti dalle liste civiche e liste dei presidenti, accanto ad un discorso che si basa su una valutazione politica, il Pdl ha ottenuto 38,4% dei consensi."

Lo ha affermato il coordinatore nazionale del PdL, Denis Verdini, durante la Direzione nazionale. Nel corso del suo intervento Verdini ha osservato che la Lega non ha aumentato i suoi voti nelle scorse elezioni regionali, fatta eccezioni per alcuni casi locali. "Facendo la somma aritmetica dei voti ottenuti dalle liste civiche, dalle liste dei presidenti e li’ dove non c’era la lista Pdl e attraverso una valutazione politica, il Pdl va al 38,4%".

BONDI: No al cupio dissolvi, il nostro popolo è sconcertato
"Siamo forti perche’ siamo uniti e siamo uniti perche’ sulle scelte fondamentali non abbiamo mai registrato un dissenso che fosse incolmabile, questa e’ la nostra forza".
Lo ha affermato il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, parlando dal palco della Direzione nazionale.

"In questo momento i nostri elettori sono increduli, sconcertati, delusi rispetto a cio’ che sta accadendo, perche’ si parla di divergenze, divisioni addirittura di scissioni dopo una vittoria cosi’ netta quando invece tutto dovrebbe indurci ad affrontare con fiducia, anche con calma, il percorso che ci sta davanti". Tutto questo, per Bondi, accade almeno per tre motivi: una "cupio dissolvi" che c’e’ "tra alcuni di noi" ma che e’ dettata piu’ "dalle alchimie" politiche che dalla "politica del fare".

Inoltre, esiste un’altra "sindrome", per cui "non si comprende la realta"’ ma per reazione non si cerca di cambiare ma "si cerca di cambiare la realta"’, ma questo e’ un meccanismo che non paga, che "ha portato la sinistra allo sbando".

Infine, va bene il confronto "e’ importante", ma non portando avanti la "logica dei distinguo", come hanno fatto "certi intellettuali" di area finiana "mai smentiti", come Alessandro Campi o Filippo Rossi. Tra l’altro, ha attaccato Bondi applauditissimo e che ha ricevuto anche una standing ovation alla fine, sulla questione degli ’yes man’: "non ci sono fra di noi uomini e spiriti liberi e servi".

LA RUSSA: Nessuno divida storie politiche che si sono incontrate

Il coordinatore nazionale del PdL Ignazio La Russa, nel suo intervento alla Direzione nazionale del Pdl, ha rivolto un forte appello all’unita’ del PdL e contro ogni ipotesi di scissione o irrimediabile divaricazione.

"Nella polemica interna cerchiamo di non essere reciprocamente ingenerosi", ha osservato il ministro della Difesa, che ha rivendicato con orgoglio di sentire "pienamente inserita nel Pdl" tutta la sua storia di esponente politico proveniente dalla destra italiana e da Alleanza nazionale che ha contribuito alla fondazione del nuovo soggetto. "Nessuno divida due storie che si sono incontrate."

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