martedì 6 aprile 2010

L'Italia tiene malgrado la crisi

USCENDO DALLA CRISI: L'Italia tiene bene e migliora

I conti pubblici italiani sono sotto controllo, tanto in ordine che l’agenzia di rating Moody’s non esclude, a determinate condizioni, un rialzo del rating, che attualmente è classificato Aa2 con prospettive stabili. E’ un giudizio importante, perché dal rating sulle obbligazioni governative dipendono gli interessi sul debito che da decenni sono il nervo scoperto dei conti italiani e una eventuale promozione comporterebbe un drastico ridimensionamento di quelle uscite. Nello studio sulle finanze pubbliche europee compilato da Moody’s l’Italia , a differenza di molti partner Ue, riceve questa importante apertura di credito. Il nostro Paese, si legge, preoccupa meno di altri perché più attrezzato per rispondere alle sfide della crisi, avendo dimostrato una lunga esperienza nella gestione del debito, e non bisognoso di misure brutali per stabilizzare le sue finanze. Inoltre sulle tasche degli italiani non gravano onerosi salvataggi bancari.

La sfida più grande sarà quella di imboccare un percorso virtuoso e duraturo di calo del debito pubblico e degli interessi, tornando all’avanzo primario. Alcune misure del governo, precisa ancora Moody’s, come il monitoraggio della spesa e il recupero di parte dell’evasione fiscale indicano che ci sono spazi di manovra per invertire il trend del debito.

Occupazione. Il tasso di disoccupazione dell’area euro segna a febbraio il livello record (mai così alta da agosto 1998) del 10%, in crescita su gennaio. Non così in Italia, dove rimane all’8,5%, senza discostarsi dal dato percentuale del mese precedente. La Cisl annota che questo dato, stabile a fronte di un peggioramento in Europa, “dimostra che nel complesso il nostro sistema di ammortizzatori sociali tiene, in particolare grazie alla cassa integrazione in deroga e ai contratti di solidarietà”. In sintesi: il governo ha fatto e sta facendo la sua parte.

Inflazione. Cresce dell’1,4% in Italia, in linea con l’Europa a 16 (1,5%) e con i maggiori Paesi, dalla Spagna alla Germania. Le preoccupazioni espresse da alcune associazioni di consumatori sono assolutamente allarmistiche, in quanto il dato dipende sostanzialmente dalle tensioni sui prezzi dei carburanti. Confesercenti dice che non esiste un allarme inflazione e che piuttosto si intravede un timido segnale di ripresa. Sulla stessa linea di esprime Confcommercio, che sottolinea come la crescita dei prezzi delle materie prime è connaturata ad una ripresa mondiale più sostenuta e diffusa rispetto a quella attuale. La Uil infine ricorda che un aumento dell’inflazione è spesso accompagnato da un recupero dell’occupazione e si augura che questa regola sia rispettata.

Mutui. L’Avviso comune sulla sospensione dei debiti alle piccole e medie imprese sta funzionando: secondo i dati diffusi dal ministero dell’Economia, sono state già accolte fino a febbraio 114mila domande per circa 9 miliardi di mutui e leasing sospesi, per un controvalore di finanziamenti pari a 48 miliardi. Risorse che restano nella pancia di aziende momentaneamente in difficoltà e che sono destinate a crescere, poiché la data ultima per presentare domanda scade a fine giugno. Per l’Abi queste cifre dimostrano che “è tangibile l’efficacia di questo strumento e comincia ad essere meno intenso il ricorso delle aziende alla procedura per sospendere i debiti”. Un altro piccolo segnale che le cose vanno meglio.

Produzione. Confindustria rileva in marzo un aumento dell’1,3% della produzione industriale e per il primo trimestre 2010 si stima un rimbalzo del 2,7% rispetto all’ultimo trimestre 2009. In termini annui il rimbalzo di marzo sfiora il 10%. Netto il miglioramento degli ordinativi delle aziende che lavorano su commessa (+3,2%), con un recupero del 9,1% rispetto ai minimi toccati un anno fa.

Nessun commento:

Posta un commento