mercoledì 21 aprile 2010

DIBATTITO NEL PDL SULLA LINEA FINI

CICCHITTO: E' inaccettabile contestare la leadership tutti i giorni
"Francamente non sono convincenti le dure polemiche di questi giorni e, adesso, il documento di differenziazione del presidente Fini e dei cinquanta parlamentari dopo una netta vittoria elettorale del centrodestra, della maggioranza, del governo. I temi indicati, rapporti con la Lega, politica economica, Sud, potevano benissimo essere oggetto di una riflessione unitaria nel Pdl". Lo ha affermato il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, che ha osservato:
"In secondo luogo, il Pdl e’ nato ed e’ stato costruito sulla base di due elementi di fondo: la leadership carismatica di Berlusconi, che si e’ fatta positivamente sentire anche nel corso di questa campagna elettorale, e un partito democratico, radicato nel territorio. Ora, dopo il confronto di domani bisognera’ definire regole di convivenza e di comportamento, perche’ non sarebbe accettabile che uno degli aspetti del nuovo partito, codificato anche nel suo statuto, e cioe’ la leadership, sia offuscata o annullata da contestazioni e differenziazioni quotidiane, ad ogni livello, con il ritorno ad un modello di partito del tutto rinchiuso in se stesso, con il rischio di un distacco dagli elettori . In questi tre anni il Pdl deve fare una serie di cose riguardanti la politica economica e sociale e le riforme di vario tipo (istituzionali, federaliste) che vanno realizzate".

LUPI: Il dibattito interno va bene se e' funzionale al governo
"A noi interessa una sola cosa: far crescere il popolo delle liberta’, ma ancora di piu’ governare, come i cittadini ci hanno chiesto di fare. Tutto cio’ che contribuisce a far crescere il Pdl e ci aiuta nell’azione di governo e’ positivo".

Lo ha affermato il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, commentando l’esito della riunione di Gianfranco Fini con una cinquantina di parlamentari sulla sua linea. A Lupi e’ stata chiesta anche una valutazione sul fatto che anche i 75 parlamentari gia’ di An, che invece hanno firmato un documento alternativo, chiedano anch’essi piu’ dibattito negli organi del partito. Lupi ha risposto che "Il Pdl e’ nato un anno fa, e’ un grande partito che vuole la democrazia al suo interno. I congressi sono stati gia’ convocati e lo saranno la direzione nazionale e tutti gli organi. La liberta’ non da’ fastidio a nessuno", ha aggiunto, "a condizione che questa liberta’ di espressione e di giudizio nel partito sia finalizzata alla sua crescita. In particolare, visto che governiamo e i cittadini ci danno il loro consenso, che sia finalizzata a far si’ che il governo attui il programma".

LA RUSSA: Fini poteva evitare rischi di fratture politiche
"Ci sono stati due documenti. Meno di cinquanta hanno espresso amicizia e solidarieta’ a Fini, che esprimo anch’io e che esprimono tutti, ma 74 hanno detto che in ogni caso non avrebbero lasciato il Pdl e io sono tra questi, pur mantenendo un rapporto amichevole e leale con Fini". Lo ha affermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, che ha sollevato alcuni rilievi al presidente della Camera.
"Credo che se dall’inizio fosse stato chiaro il percorso, escludendo ogni scissione, si sarebbero evitate inutili fratture che stanno rompendo il percorso fino ad oggi comune di Alleanza Nazionale. Questo mi angustia molto. Mi sono fatto l’idea che questa vicenda, che porta alla frantumazione del Pdl e che torna utile alla sinistra ridotta ai minimi termini, fa anche in qualche modo sorridere gli alleati della Lega e poteva essere facilmente evitata"

GASPARRI: Elezioni anticipate se si frammenta il Pdl

"Io sto dalla parte di Gasparri, che ha lavorato perche’ si desse vita al Popolo della liberta’ e che nel Pdl, oltre che a svolgere la funzione di presidente dei senatori con grande armonia, nel dibattito interno sull’immigrazione, la sicurezza, le politiche per la vita e la famiglia mantiene le posizioni che la destra politica italiana ha sempre sostenuto. Quindi mi sento un rappresentante di quell’area di destra che ha creduto nel Pdl e che non cambia idea".

Lo ha affermato il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, intervenendo a La Telefonata su Canale 5. Gasparri ha spiegato che "gli italiani vogliono soluzioni per i problemi dell’immigrazione, da contenere, del lavoro, da creare, dell’economia, da gestire bene. Io non credo che la gente sarebbe contenta se ci fossero le elezioni. Certo, se si rompesse il patto con gli elettori con frammentazioni, nascita di gruppi o impedimenti al presidente Berlusconi di governare, cosi’ come gli italiani hanno voluto, e’ chiaro che la parola dovrebbe tornare alle urne. Non me lo auguro e lavoreremo perche’ non accada. Quello che serve e’ l’unita’ della maggioranza che ha la responsabilita’ del Paese, unita’ nel confronto aperto nel Pdl, governo dei problemi e soprattutto di quelli che l’economia e le questioni del lavoro e dell’impresa ci impongono"

LUPI: Da Bocchino e Urso tensione incomprensibile
"Un conto e’ una discussione su proposte di contenuto politico, che e’ positiva, un altro e’ una posizione che porta a una rottura". Cosi’ si è espresso il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi, commentando la tensione che si e’ creata all’interno del Pdl, che a suo parere "i cittadini non capiscono, rimane incomprensibile e che e’ anche la causa di un certo nervosismo".
E’ proprio a questo nervosismo che Lupi, in visita al Salone del mobile, ha ricondotto la lite televisiva di due sere fa con Italo Bocchino nel corso del programma ’L’ultima parola’ su Raidue. "L’esasperazione dei toni di Bocchino e di Urso (il sottosegrEtario Adolfo Urso, anche lui intervenuto in studio, ndr) ha stupito tutti e anche me. La cosa brutta e’ la pessima immagine della politica e ovviamente del nostro partito che diventa litigioso. Credo che il punto sia verificare seriamente come sensibilita’ diverse possono portare a una ricchezza. Berlusconi, io e altri non abbiamo nessun problema di esasperazione degli animi, ma di perplessita’ e di incomprensione di una posizione che porta a una rottura".
Creare piu’ democrazia interna e’ quello che Berlusconi vuole. La cosa che non vogliamo e’ che ci sia uno stillicidio continuo per cui c’e’ sempre il controcanto rispetto a cio’ che Berlusconi dice".


SCAJOLA: Il governo e' solido e va avanti con il programma

"Il Governo c’e’, e’ solido e il presidente Berlusconi va avanti per realizzare il programma che abbiamo definito e contrattato con gli italiani quando abbiamo vinto le elezioni".

Lo ha affermato Claudio Scajola, ministro dello Sviluppo Economico, ad Hannover in occasione di un incontro con Reiner Bruederle, ministro dell’Economia della Germania prima della cerimonia di inaugurazione della Fiera Internazionale di Hannover, di cui l’Italia e’ ospite d’onore.
Il ministro dello Sviluppo Economico ha osservato che "il Governo e’ solido, ha una maggioranza solida, sta governando bene, ha vinto le elezioni regionali con un successo straordinario. Per questo e’ incomprensibile per gli stranieri che ho incontrato in questi giorni, leggere su giornali della stampa europea e mondiale notizie quasi come se in Italia il Governo fosse in crisi". Da qui la preoccupazione di Scajola: "il rischio e’ che all’estero ci possa essere una valutazione di quello che succede in Italia spropositata rispetto a quello che effettivamente e’ la realta’".

MATTEOLI: Nel PdL votare e poi attenersi a quanto deciso


Gianfranco Fini poteva scegliere qualunque ruolo. La sua scelta fu per la presidenza della Camera e non mi pare abbia molto senso fare un dibattito a posteriori su quello che poteva essere. Ne’ e’ giusto imputare la situazione ai ruoli ricoperti".
Lo ha affermato all’ADNKRONOS il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, a proposito della riflessione del collega Ignazio La Russa, secondo il quale e’ stato un errore non convincere a suo tempo Fini a dedicarsi al Pdl. "Quelli che Fini pone sono problemi politici e finche’ sono tali, il partito ha il dovere di rispondere. E mi pare che si vada in quella direzione. Si discutera’, com’e’ giusto che sia, perche’ in democrazia il dissenso e’ sempre accetto e senza dibattito un partito muore. Secondo le regole che si e’ dato, naturalmente, e con delle nuove regole qualora lo si ritenesse necessario. Ma di una cosa sono convinto: non ci possono essere ’due’ partiti: si discute, si vota, e poi tutti si attengono a quanto deciso".

CAPEZZONE: L'azione dei finiani favorisce la Lega
"Uno degli effetti dell’azione dei finiani e’ proprio quello di favorire la Lega. Piu’ loro arretrano, piu’ la Lega avanza e acquisisce anche il connotato di partito affidabile dal punto di vista di chi vota il governo Berlusconi".
Lo ha affermato il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, intervenendo a ’Il Fatto del giorno’ su Raidue. "Mi auguro veramente che gli amici vicini al presidente della Camera non siano in cerca di posti, cascherebbero francamente le braccia, anche se, purtroppo, vedo delle interviste che vanno in tal senso. E’ normale che nei grandi partiti dell’Occidente avanzato convivano laici e cattolici, il tema non e’ questo. Quello che fa impazzire di rabbia la nostra gente e’ inventarsi ogni giorno un argomento per distinguersi".

BERLUSCONI: Dal Pdl invito a Fini a desistere

Ricordiamo  che il 16 c.m. al termine dell’ufficio di presidenza del Pdl, il presidente Silvio Berlusconi ha convocato una conferenza stampa nel corso della quale ha letto un documento che parte con l’analisi del voto amministrativo.
"Il voto delle elezioni amministrative ha premiato l’azione di governo, incoraggiato una fase di riforme necessarie al Paese e rafforzato la validita’ della nascita del Pdl. In questo quadro e contesto rivolgo l’invito al presidente Fini a desistere da iniziative trapelate da notizie di quotidiani e agenzie e a continuare invece insieme la grande avventura politica e storica del Pdl. C’e’ la grande volonta’ di uscire dalle incomprensioni e continuare senza posizioni che possano far venire fuori l’immagine di non coesione di un partito che e’ invece coeso".

Viene ribadita, dall’ufficio di presidenza Pdl l’intenzione di dare una piu’ serrata periodicita’ alle sue convocazioni ed anche quella di convocare il congresso da qui ad un anno. "L’invito e’ che si possano risolvere le incomprensioni ed io sono fiducioso che si possano superare queste incomprensioni", ha osservato Berlusconi che ha inquadrato il testo appena letto come "una risposta non richiesta alle osservazioni del presidente Fini, anche se non dovevamo dare risposte".













































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