lunedì 26 aprile 2010

FINI: Il bipolarismo e' una grande conquista

FINI: Il bipolarismo e' una grande conquista
"Il bipolarismo e’ una grande conquista che ha cambiato il rapporto tra cittadini. In Italia per cinquant’anni abbiamo avuto una democrazia bloccata". Lo ha affermato il Presidente della Camera, Gianfranco Fini, nel corso di un dibattito a Firenze.

"La democrazia deve essere rappresentativa e governante. Viviamo tempi in cui una democrazia deve avere due caratteristiche e deve incarnare questi due valori senza squilibri. Una democrazia oggi deve essere come la medaglia, che ha due facce. Aspetti che devono essere tenuti insieme. Il primo e’ quello di essere rappresentativa. Quando si da corso, attraverso riforme squilibrate, a democrazie non rappresentative, si amputa e si toglie alla societa’ una parte che non essendo rappresentata non ha piu’ il diritto dovere di partecipare. Passa attraverso il riconoscimento del ruolo centrale del Parlamento, indubitabilmente luogo istituzionale dove si garantisce il massimo possibile di partecipazione e rappresentazione della societa’. Accanto alla rappresentativita’ la democrazia deve essere governante. Oggi e’ necessario rispondere in tempi celeri, ai quali e’ legata la bonta’ della decisione".

BOCCHINO: Vogliamo un grande PdL, libero e plurale

"Ieri il Pdl e’ divenuto finalmente un partito in carne ed ossa. Serviva uno scossone, per far nascere veramente il Partito del popolo della liberta’. E ieri Fini ha dato quello scossone. Tutto qui. Una novita’ per alcuni. La normalita’ per tutti i grandi partiti politici europei". Lo scrive Italo Bocchino sul sito di Generazione Italia, l’associazione interna al Pdl.

"Gianfranco Fini ha posto delle questioni politiche. Nel merito:dall’unita’ nazionale al federalismo, dalle tasse alle pensioni, dalle liberalizzazioni dei servizi pubblici locali all’abolizione delle Province. E nel metodo: Fini ha affermato il diritto di stare nel Pdl da persone leali ma con la liberta’ di pensarla in maniera diversa.L’unanimismo a tutti i costi e’ stato superato da un confronto franco,libero, sincero. Siamo in minoranza, e’ vero. Non abbiamo il diritto di sabotare. Lo diciamo noi. Ma vogliamo il diritto di discutere sull’attuazione del"nostro" programma elettorale. E vogliamo farlo nelle sedi di partito,a partire dalla Direzione nazionale e dai gruppi parlamentari. Negare alla minoranza il diritto di esistere non e’ possibile."

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