martedì 7 settembre 2010

BERLUSCONI E BOSSI: Fini non e' super partes

"Nel corso dell’incontro tenutosi questa sera ad Arcore, le dichiarazioni dell’on. Gianfranco Fini sono state unanimemente giudicate inaccettabili. Le sue parole sono la chiara dimostrazione che svolge un ruolo di parte ostile alle forze di maggioranza e al governo, del tutto incompatibile con il ruolo super partes di presidente della Camera.

Il presidente Berlusconi e il ministro Bossi nei prossimi giorni chiederanno di incontrare il presidente della Repubblica per rappresentargli la grave situazione che pone seri problemi al regolare funzionamento delle istituzioni". Lo afferma un comunicato congiunto diffuso al termine del vertice di Arcore tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e il leader della Lega, Umberto Bossi.

FORMIGONI: La strada imboccata da Fini e' la rottura del centrodestra



"La strada imboccata da Fini non porta da nessuna parte: nei fatti e’ una rottura del centrodestra e non solo del Pdl".

Lo ha dichiarato il presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni, che e’ intervenuto per commentare le parole del presidente della Camera pronunciate a Mirabello: "E’ certamente molto triste e politicamente inaccettabile vedere uno dei suoi co-fondatori rinnegare due anni di storia dello stesso Pdl, oltre che 16 anni del centrodestra. Ma tutto questo costituisce un motivo in piu’ per confermare la nostra volonta’ di tenere fede al patto assunto con gli elettori e di dare sempre piu’ forza ad un partito unitario rappresentato da tutti i moderati italiani".

CICCHITTO: Fini non avra' i numeri per cambiare la legge elettorale

"Il Pdl c’e’, eccome. Quello che e’ entrato in crisi e’ il rapporto con una parte dei finiani; quella che ogni giorno spara bordate polemiche pregiudiziali contro Berlusconi e il governo". Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del PdL, in una intervista rilasciata al quotidiano ’Il Giornale’.

"Se c’e’ una maggioranza si va avanti, se questa viene meno e’ evidente che si pone un problema di tipo diverso", ha osservato il presidente dei deputati del PdL preoccupato anche per l’accento posto da Fini sulla legge elettorale. Per Futuro e Liberta’ "sara’ praticamente impossibile trovare in Parlamento una maggioranza per la riforma elettorale prima della fine della legislatura", ha assicurato. E’ evidente "di la’ di ogni altra considerazione sui numeri e sul principio della rappresentanza che la differenziazione sul problema della legge elettorale e’ molto seria e grave perche’ su questa legge si sono fatte le elezioni e tutto il Pdl e la maggioranza attuale si sono ritrovati. La contestazione della legge elettorale costituisce un preoccupante vulnus di notevoli proporzioni".

BONDI: Non ascoltiamo chi strumentalizza la Costituzione

"Non hanno nulla da dire tutti coloro che dichiarano fedeltà allo spirito e alla lettera della Costituzione di fronte alla novità assoluta di un presidente della Camera che per la prima volta nella storia della nostra Repubblica svolge il ruolo di capo di un nascente partito politico in polemica violenta e sgangherata con la maggioranza che lo ha designato al vertice di Montecitorio?

No, non ascolteremo la voce ispirata a difesa dei principi imperituri della Costituzione perché sono dominati dalla strumentalizzazione politica e dalla disonestà intellettuale". Lo ha affermato in una nota il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi.

CAPEZZONE: Mai nessuno di parte come lui, tesi Bocchino deboli

"Gli argomenti di Italo Bocchino sono deboli ai limiti dell’inconsistenza. In oltre sessant’anni di storia repubblicana, mai nessuno aveva osato usare la terza carica dello Stato per condurre una pervicace azione di parte, per spaccare un partito e costruire un suo partitino scissionista, per attaccare quotidianamente un governo e una maggioranza". Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce Pdl. "Non oso pensare cosa avrebbe fatto il Pci o poi il Pds se Nilde Jotti o se Luciano Violante avessero fatto la meta’ di quello che sta facendo Gianfranco Fini".

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