lunedì 6 settembre 2010

MELONI: Fini ingeneroso, riduce tutto a 4 colonnelli

“Definire il Pdl semplicemente come una ’Forza Italia allargata’ è ingeneroso e riduttivo".

Così si e’ espresso il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, a margine della presentazione di ’Atreju 2010’, replicando al presidente della Camera, Gianfranco Fini, che ieri ha accusato gli ex An di essere colonnelli pronti a cambiare generale. "Non sono mai stata un colonnello e non lo sono ora. Ma il presidente Fini è stato ingeneroso verso migliaia di militanti che hanno deciso di continuare a seguire quel percorso che era stato tracciato dallo stesso Fini. Si tratta della stessa classe dirigente che lui aveva selezionato per un percorso che lui ci ha convinto a fare. Io stessa ero tra le meno convinte. Abbiamo accettato una sfida, non si può ridurre tutta la questione a quattro colonnelli". La Meloni ha tuttavia aggiunto di voler vedere il "bicchiere mezzo pieno. Il discorso di Fini merita una verifica in Parlamento".

PRESTIGIACOMO: Fini si sbaglia, il PdL non e' finito
"Il discorso di Fini sembrava piu’ il manifesto di un nuovo partito che l’intervento di un esponente del Pdl. Ed e’ ovvio che chi ha in mente di creare una formazione politica tenda a rappresentare negativamente l’esperienza che lascia. Ma il Pdl e’ forte, e’ il primo partito d’Italia, con o senza i finiani".

Lo ha affermato Stafania Prestigiacomo, ministro dell’Ambiente in un’intervista al quotidiano ’Il Mattino’ in merito all’intervento conclusivo di Gianfranco Fini a Mirabello. "C’e’ un patto con gli elettori, delle riforme da attuare, l’economia da sostenere e rilanciare per uscire dalla crisi. Il Governo fin qui ha lavorato bene, credo che possa e debba continuare a farlo. Alla riorganizzazione del Pdl sta lavorando Berlusconi. Io rifiuto la divisione tra falchi e colombe. Avrei certamente preferito che questa lacerazione fosse evitata. Ma a questo punto va fatta chiarezza per rispetto di chi ha votato il Pdl. Se cade il Governo si deve tornare al voto. Il Berlusconi 5 potrebbe nascere solo dopo nuove elezioni".


CICCHITTO: Fini capo-partito non può presiedere la Camera

Sul terreno del partito francamente il presidente Fini non può dar lezioni per due ragioni: in primo luogo nessuna formazione politica poteva reggere ulteriormente quello che è successo nel Pdl negli ultimi mesi.”

Lo ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, che intervenendo sulle parole di Fini a Mirabello ha osservato:

“Infatti, si è andati molto oltre la fase iniziale della differenziazione operata da Fini su alcuni temi quali la cittadinanza, l’immigrazione e la bioetica, sui quali si aprì una serena discussione. Invece, nessun partito può reggere senza auto-distruggersi quanto negli ultimi mesi è avvenuto: una decina di dichiarazioni quotidiane che contestavano frontalmente tutto, dal presidente Berlusconi, al governo, al partito.

In secondo luogo non ci sembra che la gestione passata di An fosse molto liberale; per fare un esempio: solo per 4 chiacchiere al bar, Fini rivoluzionò in poche ore i vertici del partito. Per quello che riguarda il presente e il futuro, nel momento in cui il presidente Fini dichiara che il Pdl è finito e dà vita a Futuro e libertà, che ha già il suo gruppo parlamentare, è evidente che, se non ci troviamo di fronte a un nuovo partito, poco ci manca. Per quello che riguarda il futuro, bisogna capire e verificare il più rapidamente possibile se ci troviamo di fronte ad una linea fondata sulla contrattazione politica, oppure sull’intenzione di logorare fino allo sfinimento il governo Berlusconi.
Comunque, è evidente che la differenziazione sul problema della legge elettorale è molto seria e grave perché su questa legge si sono fatte le elezioni e tutto il Pdl e la maggioranza attuale vi si sono ritrovati. La contestazione della legge elettorale costituisce un vulnus di notevoli proporzioni. Infine, emerge un problema che lo stesso presidente Fini deve porsi: il presidente della Camera deve essere per definizione al di sopra delle parti anche per gli enormi poteri istituzionali di cui individualmente gode. Nessuno può contestare che oggi il presidente Fini è in a prima linea nello scontro politico: ha fondato un nuovo gruppo parlamentare e ha creato le premesse per la nascita di un nuovo soggetto politico. Fra i due ruoli c’è una contraddizione evidente della quale egli stesso si deve far carico".

LA RUSSA: E' Fini che ha cambiato bandiera

"I colonnelli hanno cambiato generale perche’ il generale ha cambiato bandiera e probabilmente sara’ disposto a farlo ancora".
Cosi’ il ministro della Difesa Ignazio La Russa ha commentato a Rcd il discorso di Mirabello del presidente della Camera Gianfranco Fini. "Abbiamo assistito al tentativo di mettere in mano il cerino a Berlusconi per la incapacita’ di assumere decisioni definitive", ha aggiunto La Russa, "non c’e’ stata ne’ la marcia indietro sui gruppi autonomi, ne’ la volonta’ di fondare un partito unico, nessuna rottura ma neanche nessun ritorno. Evidentemente Fini naviga a vista, conteranno i comportamenti in parlamento".

BERTOLINI: Fini ha voltato le spalle agli elettori del PdL

"Sui temi etici, politici e sociali Fini si e’ discostato totalmente dal programma del PDL e dal Governo votato dalla maggioranza degli Italiani, per questo oggi non e’ nelle condizioni di dare lezioni ne’ di principio, ne’ di coerenza politica". Lo ha affermato Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale del Popolo della Liberta’.

"Non e’ un caso che, a Mirabello, Fini abbia evitato accuratamente di rivendicare quei temi come il voto agli immigrati o la cittadinanza breve agli stranieri oppure l’insegnamento dell’islam nelle scuole. Senza considerare le note posizioni di Fini sui temi etici, che sono lontane anni luce da quelle del Popolo della Liberta’.

Questioni sulle quali il Presidente della Camera si e’ fortemente caratterizzato, avvicinandosi sempre di piu’ alle posizioni di una sinistra che infatti non esita ad applaudirlo a scena aperta. Un impegno che non e’ certo quello del PDL, che rimane invece ancorato saldamente ai propri valori. Fini ha deciso di non fare piu’ parte del popolo del centro destra. Ieri ha di fatto fondato un nuovo partito. E’ lui che deve rendere conto agli elettori delle posizioni assunte e dell’attuale palese incompatibilita’ politica con il suo ruolo istituzionale. Mi chiedo cosa avrebbe mai detto la sinistra di fronte ad un Presidente della Camera che fa un comizio, se gli strali non fossero stati diretti verso Berlusconi. Avrebbero come minimo evocato il golpe".

VALDUCCI: Fini ha fatto un discorso da opposizione

"I commenti entusiastici di Travaglio e l’identita’ di contenuti con Di Pietro affermata dallo stesso ex pm, testimoniano come Fini a Mirabello abbia fatto un discorso da opposizione."
Lo ha dichiarato in una nota Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera e responsabile vicario enti locali del Pdl. "Allo stesso modo e’ proprio dell’opposizione accusare il governo di alcuni provvedimenti e non riconoscere alcun merito all’azione del governo Berlusconi, a partire dai risultati nella lotta alla mafia, come ha fatto Fini nel suo discorso", ha insistito, "con queste premesse risulta difficile prevedere un patto di legislatura che realizzi i cinque punti".

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