martedì 19 aprile 2011

I GIOVANI LASCIANO IL LAVORO AGLI IMMIGRATI

BUONGOVERNO: Lavoro, prospettive incoraggianti

L’Italia è un paese che offre posti di lavoro e lo dimostra il fatto che tutti i 4 milioni di immigrati che sono arrivati da noi negli ultimi anni sono occupati. Di fronte al problema della disoccupazione giovanile, che in Italia sfiora il 30%, è quindi forse il caso di chiedersi se i giovani siano effettivamente disposti a cogliere le occasioni di lavoro che vengono loro offerte. È questa l’analisi fatta dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, a Washington dove ha partecipato ai lavori del Fondo Monetario Internazionale. "In Italia ci sono 4 milioni di immigrati, tra cui moltissimi giovani che lavorano da mattina a sera e anche di notte" ha osservato Tremonti sottolineando che "questo formula un’idea sulle cause e i perché" della disoccupazione giovanile. Il nostro, ha aggiunto, è "un paese che offre lavoro a certe condizioni a certe persone, evidentemente non c’è domanda per questi tipi di lavoro da parte di altri". "Bisogna piuttosto chiedersi "che lavoro fanno gli immigrati", ha aggiunto.


Il ministro fiero anche del fatto che l’Italia non è stata inclusa nel gruppo dei 7 considerati dal G7 come paesi con potenziali rischi sistemici e quindi al centro di futuri controlli particolarmente accurati - ha invitato quindi a domandarsi se il nostro sia "un paese in disoccupazione o in piena occupazione?". "Non mi risulta che tra i giovani immigrati ci sia disoccupazione, è tutta gente che lavora tantissimo" è la sua risposta. Cosa fare quindi per risolvere il problema dei giovani senza lavoro che a febbraio scorso l’Istat valutava al 28,1%? A chi gli chiede se sia il caso di chiudere all’immigrazione o se i giovani italiani debbano adeguarsi, Tremonti replica secco: "escludo la prima ipotesi". Il tema dell’immigrazione comunque non è stato trattato durante i lavori del G20 e del Fondo Monetario Internazionale.


MAURO: Da Tremonti l'invito all'Europa a rinnovarsi



"Le riflessioni che il ministro Tremonti ha voluto condividere oggi con noi a Bruxelles fanno un’analisi molto lucida di quello che sara’ il futuro del nostro continente".

Lo ha dichiarato Mario Mauro, presidente dei deputati Pdl al Parlamento europeo, a margine dell’audizione del titolare del dicastero dell’economia oggi in commissione affari costituzionali. "L’Europa deve ripartire da una riflessione sul proprio futuro se non vuole ritrovarsi travolta dagli eventi e dai suoi competitori; ha ragione il ministro quando sottolinea che l’Ue deve dotarsi presto di ’valvole di sfogo’ che possano gestire grandi crisi come quelle che stiamo vivendo e che potranno riprodursi in futuro". L’Europa ha un’urgente necessita’ di rinnovare se stessa e i propri meccanismi di funzionamento, ossia i trattati sui quali si basa, in un rinnovato spirito di solidarieta’ e unione perche’ siamo di fronte a mutamenti epocali rispetto ai quali nessun paese ha risorse sufficienti per farvi fronte".

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