martedì 3 novembre 2009

NUOVO DIBATTITO ELETTORALE SULLA CITTADINANZA

CICCHITTO: Non condivido la proposta bipartisan Granada-Sarubbi sulla cittadinanza

"Non sono xenofobo ma non condivido la proposta bipartisan Granada-Sarubbi sulla cittadinanza".
Lo ha affermato il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, rinnovando la sua contrarieta’ alla proposta sulla cittadinanza entro 5 anni messa a punto da Fabio Granada del Pdl e Andrea Sarubbi del Pd, che e’ stata al centro di un dibattito su "identita’ nazionale, liberta’ e responsabilita"’ organizzato dalla Fondazione Magna Carta alla ex chiesa di Santa Marta a piazza del Collegio Romano.
Cicchitto ha osservato che per il Pdl "sul tema della cittadinanza non vale il principio della liberta’ di coscienza come sul testamento biologico. Forse ci divideremo, mi auguro di no, ma andremo ad un voto con un vincolo politico". Cicchitto ha lamentato "un approccio ideologico su questo tema che "confonde il problema dell’immigrazione con quello di diventare cittadini italiani. Un conto e’ la gestione al meglio dell’immigrazione legale ma altro conto e’ discutere sull’assimilazione culturale, linguistica, sociale della societa’ per chi decide di diventare cittadino italiano". Secondo Cicchitto "ritenere automatico il meccanismo della cittadinanza e’ un errore" e invita a "non creare una miscela impropria tra tema della cittadinanza e dell’immigrazione".

QUAGLIARIELLO: Il tema della cittadinanza non va analizzato in modo burocratico
"Il tema della cittadinanza non puo’ essere analizzato solo in modo burocratico perche’, per essere veramente cittadino italiano, ci vuole la sedimentazione dei valori nazionali. E’ una illusione pensare di risolvere il problema dell’integrazione semplicemente attraverso il rilascio della cittadinanza".
Lo ha affermato il vice capogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello, durante il convegno della fondazione Magna Carta nel quale è stato presentato il documento "Identita’ nazionale, liberta’ e responsabilita", un testo sul rilascio della cittadinanza che si propone come base di discussione sul tema all’interno della maggioranza.
Sul diritto di voto agli immigrati, Quagliariello si è detto contrario e, dopo aver sottolineato che la materia e’ "intrinsecamente di carattere costituzionale" ha sottolineato come sia piuttosto necessario discutere di due altri punti sulla stessa materia:
"Prima di tutto bisogna risolvere i problemi burocratici che spesso spingono un cittadino straniero a voler diventare cittadino per evitare le lungaggini burocratiche" legate, ad esempio, al rilascio del permesso di soggiorno. "Secondo, si deve passare da una dimensione di carattere quantitativo e burocratico per il rilascio della cittadinanza ad una di carattere qualitativo, ovvero valutare l’effettiva volonta’ dell’immigrato di diventare un cittadino italiano. Questo e’ forse l’unico punto di contatto con la proposta Granata-Sarubbi, da cui si puo’ partire".
Quagliariello, pero’, ha affermato la sua contrarietà ad una abbreviazione dei tempi per il rilascio della cittadinanza a 5 anni, ma sottolinea che si potrebbero "abbreviare i tempi in presenza di elementi di effettiva volonta’ degli immigrati a diventare cittadini". Quagliariello ha infine rivelato che il contenuto del documento sulla cittadinanza, elaborato da Magna Carta, si potra’ tradurre in emendamenti e articoli alla legge in discussione in Parlamento.

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