mercoledì 18 novembre 2009

Sul voto agli immigrati i primi tradimenti nel PdL

CICCHITTO: E' inaccettabile che alcuni deputati del Pdl presentino il DDL sul voto ad immigrati con l'opposizione

"E’ inaccettabile che su un tema cosi’ delicato quale quello riguardante il tema della concessione del voto alle elezioni amministrative agli immigrati residenti in Italia da cinque anni alcuni colleghi appartenenti al gruppo del PDL abbiano preso l’iniziativa di presentare un disegno di legge firmato con esponenti di tutti i gruppi dell’opposizione, senza che la presidenza del gruppo sia stata minimante interpellata e tenendo conto che questa proposta non e’ contenuta nel programma di governo".
Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl che ha osservato:
"D’altra parte la materia non rientra in quelle riguardanti la bioetica, come il testamento biologico, sulle quali vige la liberta’ di coscienza. Ricordiamo che in una riunione dell’ufficio di Presidenza i coordinatori nazionali del partito avevano preannunziato che si sarebbe svolta una riunione dell’organismo dirigente del partito, vista l’esistenza di diversi pareri sull’argomento. Evidentemente va fatta una scelta politica ricorrendo all’unico strumento decisionale possibile, quello costituito dal metodo democratico. Di conseguenza invitiamo i coordinatori nazionali a convocare riunioni degli organismi statutari che discutano e decidano.
In assenza di riunioni dell’Ufficio di Presidenza, ed eventualmente della direzione, su tutte le questioni in discussione, si verifica una situazione nella quale si sovrappongono le posizioni piu’ diverse senza che si sappia qual’e’ la linea del partito, con conseguenze negative. Auspichiamo la continuita’ dell’opera di governo, l’unita’ del PdL e l’omogeneita’ della maggioranza. Per favorire questo risultato e’ indispensabile che ci sia una sede, quella degli organismi di partito, di discussione e di decisione. In caso diverso nel PdL non ci sara’ certo un ’regime da caserma’, ma quello che De Gaulle chiamava ’lo chanlit’, con i rischi conseguenti che sono stati evocati ieri dal Presidente Schifani, che noi francamente vorremmo evitare visto che pensiamo alla passione politica dei militanti e degli elettori del PdL che ci hanno votato nel 2008 sulla base di un preciso programma che nessuno ha il diritto di annullare, ne’ con iniziative unilaterali ne’ con azioni cosiddette bipartisan. Noi riteniamo che esistano tutte le condizioni per andare avanti. Esistono opinioni comuni su tutti i problemi principali da parte di una larghissima maggioranza sia dei gruppi parlamentari, sia del PdL, aldila’ della stessa origine da Forza Italia, da AN e dagli altri partiti che si sono ritrovati nella formazione del partito unitario fondato sulla leadership politica e di governo di Silvio Berlusconi".

BERGAMINI: Amareggia la sintonia tra alcuni ex deputati di An e il Pd

"Dopo la sintonia fra gli on. Granata (Pdl) e Sarubbi (Pd) sulla cittadinanza facile, oggi constatiamo come una parte minoritaria del Pdl, sui temi fondanti il rapporto di fiducia con il nostro elettorato, quali l’immigrazione, preferisca stringere alleanze organiche con l’intera opposizione, dall’ex leader del Pd, Walter Veltroni, sino al dipietrista Orlando".
Ad affermarlo la nostra Deborah Bergamini, parlamentare e presidente della Consulta-Esteri del Pdl, che ha osservato: "Si tratta di un fatto grave, che amareggia tutti coloro che lavorano con entusiasmo per la costruzione del Pdl e per un bipolarismo finalmente maturo. Siamo convinti anche noi che il Pdl non debba essere una caserma, ma neppure un mercato, nel quale ognuno si presenta col suo banchetto.
Certe iniziative legislative sono una provocazione politica. L’intellettualismo di retroguardia di una vecchia Nuova Destra anni ’80 che condiziona cosi’ fortemente una piccola parte della maggioranza non aiuta l’elaborazione di una comune cultura politica ma distoglie il Pdl dal rapporto con la realta’, rendendo difficile qualsiasi azione di governo. Il Pdl si e’ presentato davanti agli elettori proponendo loro un patto basato su un programma definito e sottoscritto. Se qualcuno ha cambiato idea si comporti di conseguenza, senza creare malsane confusioni"

STRACQUADANIO: L'emergenza è il premier non il voto agli immigarti

"Vedo che nel Popolo della Liberta’ c’e’ chi considera una priorita’ difendere il voto degli italiani dall’assolto politico-mediatico-giudiziario e chi invece pensa che venga prima il voto agli immigrati. Io sto tra i primi, mentre i secondi dimostrano di avere il senso della storia.
E’ come se Churchill, mentre il nazismo trionfava in Europa, si fosse occupato della pulizia delle strade a Londra. Complimenti e auguri". Lo ha affermato Giorgio Stracquadanio, deputato del PdL, commentando l’iniziativa di legge firmata dalla finiana Flavia Perina (insieme a esponenti di Pd, Idv e Udc) per il diritto di voto amministrativo agli immigrati.
BONDI: Valutiamo con attenzione la saldatura culturale fra Veltroni ed alcuni ex di An

"Tra la sinistra e gli ex Msi è avvenuta una saldatura che va valutata con attenzione".
Lo ha affermato il coordinatore del Pdl Sandro Bondi, commentando la proposta di legge bipartisan sull’immigrazione presentata da Walter Veltroni insieme, tra gli altri, a Flavia Perina e Fabio Granata. "La conferenza stampa congiunta dell`On. Perina e dell`On. Veltroni nel corso della quale è stata illustrata una proposta di legge sulla cittadinanza non deve destare scandalo. E` una notizia, ed è una notizia degna di riflessione. E` avvenuta, infatti, una saldatura, innanzitutto sul piano culturale - come avevo recentemente avvertito - tra la sinistra e alcuni esponenti della destra italiana provenienti dalla storia del Msi e poi di Alleanza nazionale. E` un dato nuovo della situazione politica italiana da valutare con attenzione".
PdL

Nessun commento:

Posta un commento