mercoledì 25 novembre 2009

Riforma giustizia: Rivedere la bozza Violante

CICCHITTO: Avanti con la riforma della giustizia e innovare la bozza Violante

"Il confronto sulle riforme istituzionali e su quella della giustizia deve fondarsi su basi chiare. La cosiddetta bozza Violante riguarda alcune importanti riforme istituzionali.
Essa e’ interamente condivisibile per cio’ che riguarda la riduzione del numero dei parlamentari, richiede qualche approfondimento tecnico-politico per cio’ che riguarda il superamento del bicameralismo, vale come titolo ma va innovata per cio’ che riguarda i cosiddetti poteri del premier vista l’impostazione presidenzialista sostenuta dal PdL. Essa va anche accompagnata da una organica riforma dei regolamenti parlamentari".
Lo ha affermato Fabrizio Cicchitto, capogruppo pdl alla Camera, che ha osservato:
"Per cio’ che riguarda la riforma della giustizia - prosegue - la legge per l’acquisizione di tempi ragionevoli del processo (non dimentichiamo che il provvedimento in discussione al Senato, considerando anche la fase istruttoria, porta il processo ad una durata intorno agli 8-9 anni) va accompagnata e seguita da riforme di fondo come lo separazione delle carriere, la modifica del modo di elezione del CSM, i rapporti fra PM e polizia giudiziaria, ecc.. Mettendo assieme tutti questi elementi si puo’ quindi lavorare efficacemente per due riforme organiche, la riforma istituzionale e la riforma della giustizia".

QUAGLIARIELLO: Non ci piegheremo davanti al tentativo di trasformare l'Italia nella Repubblica dei pentiti


"Non ci piegheremo al tentativo di trasformare l’Italia nella Repubblica dei pentiti. Ci siamo battuti perche’ non fosse l’iniziativa di qualche magistrato politicizzato a sovvertire la volonta’ del popolo sovrano; a maggior ragione impediremo che a stabilire chi abbia titolo e chi no a far parte del governo del nostro Paese siano le parole di un pentito, magari pure cocainomane o psichicamente infermo".
Lo ha affermato Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori del PdL, intervenendo in aula al Senato sulle mozioni su Cosentino. "Non ci nascondiamo dietro un dito: oggi stiamo vivendo le prove generali per l’entrata in scena di Gaspare Spatuzza, che l’intensificarsi del rullo dei tamburi e l’iper-attivismo dei corifei annidati in alcune Procure e in alcune redazioni di giornali preannunciano come imminente. Se consentiamo che sia Gaetano Vassallo a decidere che Nicola Cosentino non puo’ sedere fra i banchi del governo, cosa diremo al nostro popolo, al popolo italiano, quando altri pentiti, da altri Palazzi di giustizia, cercheranno di riscrivere la storia del nostro partito, la storia del nostro leader, la storia del nostro Paese? Respingiamo le mozioni dell’opposizione, convintamente, anche per non rinunciare alla speranza di lasciare ai nostri figli un Paese finalmente normale".

CICCHITTO: Il disegno di legge del processo breve riduce la durata del processo

"Il disegno di legge del processo breve e’ in realta’ una semplificazione che porta comunque a un processo di 6-9 anni".
Lo ha affermato, in un’intervista a Sky Tg24, il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto. "Questo ddl si misura con il problema costituito da un indubbio attacco giudiziario che e’ in corso dal 1994 nei confronti di Silvio Berlusconi. Per non essere ipocriti, ma chiari sono due cose che si scaricano su questo ddl: un’esigenza generale di ridurre in dimensioni ragionevoli il processo e dare una risposta inattesa e ripresentare in una veste costituzionale il Lodo Alfano".
Intervenendo in merito alle dichiarazioni dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, che ha definito il ddl sul processo breve una legge ad personam, il presidente dei deputati Pdl ha aggiunto: "Mi sembra un festival dell’ipocrisia. Considero Ciampi una personalita’ politica nettissimamente schierata da sempre nel centro sinistra vicino a Carlo De Benedetti. Nulla di male purche’ certe cose che dice non vengano presentate con l’apparenza di chi parla al di sopra delle parti. Non lo e’ mai stato".

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