martedì 19 ottobre 2010

BERTOLINI: Controllare la proliferazione delle moschee abusive

"La proliferazione, soprattutto nelle regioni del nord, di luoghi di culto islamici detti ’musalla’, cioe’ spazi che vengono adibiti alla preghiera islamica ma che in realta’ sono scantinati, magazzini o garage, e’ un fenomeno che va controllato e arginato.”

Lo afferma la parlamentare del Pdl Isabella Bertolini, della Direzione Nazionale, nell’interrogazione al Ministero dell’Interno per sollecitare controlli e verifiche sui 749 luoghi di culto per musulmani detti ’musalla’ censiti dalla ricerca ’Conflicts over mosques in Europe’ redatta da un docente dell’Universita’ di Padova.

“L’attivita’ di sedicenti centri culturali islamici viene utilizzata come copertura formale di vere e proprie moschee di fatto, rischiando di creare gravi problemi sociali e di ordine pubblico. In Emilia Romagna, dove la legge regionale varata nel 2003 sull’associazionismo consente a tutte le associazioni di promozione sociale che inseriscono nel proprio statuto le attivita’ di culto di potere aprire quella che puo’ essere una moschea di fatto, andando in deroga alle norme urbanistiche. Oltre a non sapere chi e cosa predica all’interno di questi centri islamici, c’e’ il problema della mancata trasparenza anche rispetto ai finanziamenti delle attivita’ che vi si svolgono. La tradizionale modalita’ utilizzata dai musulmani e’ la cosiddetta ’Zakat’, una contribuzione individuale prevista dal Corano e dalla Sharia, ma non vi e’ trasparenza nei bilanci, con il rischio che buona parte dei fondi raccolti potrebbe finire a finanziare attivita’ illecite. Il marito omicida della donna pakistana lapidata a Novi di Modena era il titolare di uno di questi centri di preghiera ricavato all’interno di un locale di sua proprieta’. Serve un piano nazionale di controllo rispetto alle funzioni, alle attivita’ e ai finanziamenti a questi centri. Per questo ho chiesto l’intervento del Ministero dell’Interno, che gia’ negli scorsi anni aveva posto l’attenzione sulla potenziale pericolosita’ di questi centri, per attuare controlli, raccogliere informazioni e monitorare la diffusione del fenomeno sul territorio".

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