mercoledì 27 ottobre 2010

BONDI: Le accuse al generale Mori macchiano l'onore delle istituzioni

"Non conosco ne’ il generale Mori ne’ il generale Ganzer, ma cio’ che si apprende e’ tale da suscitare sgomento, sconforto, trepidazione e angoscia per le sorti dell’Italia.

Un Paese che giorno dopo giorno vede macchiato l’onore delle piu’ alte istituzioni, annichiliti i simboli piu’ rispettati della propria storia, accusate dei misfatti piu’ odiosi le personalita’ piu’ coraggiose e coerenti, costruisce semplicemente la propria rovina". Lo ha affermato il coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, commentando la notizia del generale Mori indagato per concorso esterno alla mafia.

CICCHITTO: Contro il generale Mori un disegno per delegittimare chi combatte la criminalita'


"Del tutto esterrefatti di fronte alla iscrizione nel registro degli indagati del generale Mori, personalita’ notoriamente impegnata in prima fila nella lotta alla mafia.

Qui non c’entra piu" la politica, ma evidentemente nella procura di Palermo sono in atto delle componenti animate da un disegno che obiettivamente costituisce una consapevole o inconsapevole delegittimazione nei confronti di coloro che si sono impegnati in prima fila nella lotta alla mafia ai tempi di Falcone e Borsellino". Lo ha dichiarato il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto.

GASPARRI: Indignati per l'iscrizione di Mori nel registro degli indagati


"Il generale Mori e’ stato ed e’ un eroe della lotta alla mafia. La sua iscrizione nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa non puo’ che indignarci.

E lascia profondamente sconfortati la semplicita’ con la quale alcuni magistrati mettono in discussione l’operato di autentici servitori dello Stato." Così si e’ espresso il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: "E’ la prova che nella procura di Palermo i messaggi di Borsellino e Falcone, legati al generale Mori da uno stretto rapporto fiduciario, sono completamente ignorati e dimenticati".


SANTELLI: Mori indagato e' l'emblema dello stato della giustizia in Italia


"L’iscrizione del generale Mori nel registro degli indagati per concorso esterno in associazione mafiosa la dice lunga sullo stato della giustizia nel nostro Paese. L’operato della procura palermitana basterebbe per spiegare al mondo l’anomalia italiana della giustizia.

L’unica certezza e’ che l’attivita’ di certi magistrati delegittima l’opera dell’intera magistratura, ma cio’ che piu’ dispiace e’ che dicono di ispirarsi al lavoro di giudici come Falcone e Borsellino, dei quali Mori era fidato collaboratore, e che per la lotta alla mafia hanno dato la vita". Lo ha dichiarato la vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli

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