sabato 2 ottobre 2010

BUONGOVERNO: L'economia cresce più del previsto

La crescita dell’economia italiana nel 2010 è stata rivista in leggero rialzo nello schema di "Decisione di finanza pubblica" (Dfp) che sostituisce il vecchio Dpef, presentato in Consiglio dei ministri dal titolare dell’Economia, Giulio Tremonti.

Il Pil crescerà quest’anno dell’1,2% rispetto all’1% previsto nello scorso mese di aprile. Quanto al rapporto deficit/pil, si conferma il 5% per la fine di quest’anno, che calerà al 3,9% nel 2011 e al 2,7% nel 2012, consentendo all’Italia di rientrare nei parametri di Maastricht.


Se il percorso del rapporto deficit/pil è incoraggiante, la discesa del rapporto debito/pil - punto dolente dell’Italia da oltre trent’anni - sarà più lenta e comincerà solo a partire dal 2012 quando dal previsto 119,5 di fine 2011 si passerà al 117,5% nel 2012. Sempre nel 2012 è prevista una prima discesa della pressione fiscale al 42,8% del pil rispetto al picco del 43,2% dello scorso anno e dovrebbe iniziare l’inversione di tendenza della disoccupazione, con un primo leggero calo all’8,6% rispetto all’8,7% di quest’anno.

Si presenta sotto segni favorevoli anche la spesa pensionistica. Se nel 2010 sarà pari al 15,3% del pil, scenderà al 14,8% nel periodo 2021-2026.





Molto significativo per la tenuta dei conti pubblici è il saldo primario nel medio periodo: dal segno meno di quest’anno (-0,3%) si passerà allo 0,8% nel 2011 e al 2,2% nel 2012.

Questi dati sono stati forniti in base alla nuova legge sulla contabilità pubblica. Per metà ottobre è previsto il varo della legge di stabilità (corrispondente alla vecchia finanziaria) e del bilancio a legislazione vigente.


Spetta alla legge di stabilità il compito di tradurre nei relativi saldi contabili del bilancio gli effetti della manovra biennale da 24,9 miliardi approvata dalla Camera alla fine di luglio.

Tutto questo avverrà nell’ambito della nuova cornice europea, che dal prossimo 1° gennaio prevede per tutti i Paesi membri l’avvio di una specie di semestre europeo, ovvero una sorta di finanziaria europea che mira a generalizzare una rigorosa disciplina di bilancio alla quale l’Italia si sta attenendo.

Le aste sui titoli di stato a medio e lungo termine svoltisi ieri hanno confermato che l’Italia non è nel mirino della speculazione. Domanda ampiamente è al di sopra del livello massimo previsto dal Tesoro e rendimenti in lieve rialzo.

In sintesi: la ripresa c’è e procede anche se non a livelli alti; i conti pubblici tengono e il credito dell’Italia sui mercati finanziari internazionali resta elevato. È questo un "voto di fiducia" pensante sul Governo che vale più di tante parole.

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