mercoledì 27 ottobre 2010

FATTI & MISFATTI: Gli italiani risparmiano, i mutui crescono

Gli italiani sono nel drappello dei meno indebitati tra i cittadini del mondo. Le famiglie italiane da decenni si confermano "formiche" e tali restano, nel confronto internazionale.

Ciò è vero anche se negli ultimi anni la massa e la media del risparmio privato è diminuito con un trend comunque minore degli altri Paesi. Come mai? La sinistra ha diffuso e diffonde una favola: quella della crisi della quarta o addirittura terza settimana del mese, degli italiani (dai senzatetto su fino alla classe media) costretti a indebitarsi o ad erodere il conto in banca per comprare latte e pane. Ebbene, i dati diffusi ieri dall’Associazione bancaria raccontano un’altra storia, quella di un’Italia nella quale i mutui crescono del 9% (dato di agosto) e che si dimostra così il mercato della casa più vivace d’Europa. Basti dire che i mutui-casa sono tornati ai livelli pre-crisi del 2007 e a fine agosto il totale dei finanziamenti concessi dalle banche è salito a 345 miliardi.


Da questo dato si possono trarre alcune considerazioni:

Gli italiani dimostrano di credere nel futuro, proprio e di questo Paese. Acquistare una casa è un segnale importante di fiducia e contemporaneamente di scarso ascolto delle cornacchie che gracchiano sul declino dell’Italia e altre amenità. Vedono l’uscita del tunnel e investono nella casa.

Il risparmio privato non cala, quindi, per comprare pane e latte. Gli italiani approfittano dei tassi di interesse bassi per investire in un bene che nel tempo mantiene e aumenta il proprio valore. Non tengono i soldi sotto il mattone ma li impegnano nel mattone. Questo in un paese dove le case sono vere case e non perdono di valore e non l’hanno perduto neppure durante la crisi. Niente a che fare con la bolla immobiliare americana o spagnola.

Per chi non fosse d’accordo su questo considerazioni, ecco i dati a confermarle. La crescita cumulata dei patrimoni delle famiglie italiane (case e terreni, esclusi i beni durevoli) dal 1995 al 2009 è cresciuta dieci punti in più rispetto agli Usa e sei rispetto alla Germania. Cumulando anche la ricchezza finanziaria, la crescita della ricchezza complessiva delle famiglie italiane è stata pari al 34%, seconda soltanto a quella tedesca. Peraltro la ricchezza netta pro capite delle famiglie italiane mantiene a fine 2009 la testa della classifica: 140 mila euro contro i 100 mila della Germania. Un segno che abbiamo retto la crisi meglio di altri. Come dice il governo, come Bruxelles ci riconosce un giorno sì e l’altro pure. La sinistra se ne faccia una ragione.

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