giovedì 4 novembre 2010

Commemorazione del 4 novembre - Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.

Commemorazione del 4 novembre - Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.


Roma, 04 novembre 2010



Le celebrazioni del 4 novembre ''Giorno dell'Unità Nazionale'' e ''Giornata delle Forze Armate'', sono iniziate alle ore 09.00, con la cerimonia dell'alzabandiera e la deposizione di una corona di alloro al Sacello del Milite Ignoto presso l'Altare della Patria, da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano accompagnato dal Ministro della Difesa Ignazio La Russa.



Alla cerimonia erano presenti i Presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi, il Presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante, il Capo di Stato Maggiore della Difesa Gen. Vincenzo Camporini, Autorità politiche, civili, religiose ed i Vertici delle Forze Armate.

Il discorso del Presidente della Repubblica Italiana



"Orgogliosi dell'impegno delle Forze Armate per un mondo più stabile, pacifico e sicuro"


Orgoglio per l'operato delle Forze Armate è stato espresso dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel corso della cerimonia di consegna delle decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia, celebrata al Quirinale in occasione del 4 novembre Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate.




Il Presidente della Repubblica si è rivolto ai militari italiani che oggi hanno ricevuto le onorificenze "riconoscendone l'impegno e la professionalità e ringraziandoli, anche a nome del Paese, per i progressi che i loro contributi hanno permesso di compiere verso un mondo più stabile, pacifico e sicuro".



Il Capo dello Stato ha altresì rilevato che i premiati rappresentano tutti i militari italiani "che in questo stesso momento operano nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo". Rivolgendosi anche a quei soldati, marinai, avieri, carabinieri, finanzieri, il Presidente Napolitano ha affermato: "Siamo orgogliosi di quanto essi fanno ogni giorno, in nome del nostro Paese e della Comunità Internazionale".



Il Presidente ha richiamato l'impegno delle nostre Forze Armate in Afghanistan "insieme a quelle di altri 47 Stati sovrani, nel quadro dei dispositivi di intervento messi in campo da queste Istituzioni e sulla base di decisioni consensuali assunte nel loro ambito". "L'evidenza di questa concertazione e il supporto delle Autorità afghane democraticamente elette, insieme alla fondamentale rilevanza degli obiettivi perseguiti, sono - ha sottolineato il Presidente - le prove inconfutabili della legittimità e della valenza del nostro impegno".



"L'intervento italiano si realizza nel pieno rispetto dei principi e delle circostanze stabiliti dall'articolo 11 della nostra Costituzione". "Siamo in Afghanistan - ha detto - non per recare offesa alla libertà di un altro popolo né per risolvere con la guerra una controversia, ma per rispondere all'appello di quelle Organizzazioni Internazionali impegnate ad assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni cui la Costituzione fa esplicito riferimento". E "le dolorosissime perdite di giovani vite che abbiamo dovuto sopportare, al pari di tutti i grandi Paesi partecipanti alla missione, ci inducono non a desistere ma a persistere nel nostro impegno, a moltiplicare i nostri sforzi per onorare quei ragazzi e dare il significato più alto al loro sacrificio raccogliendone i frutti".



Per il Presidente Napolitano, "la dura realtà delle aree di crisi e innanzitutto la necessità di conseguire al più presto risultati di stabilizzazione e normalizzazione in Afghanistan, ci impongono di continuare a procedere nell'aggiornamento delle strategie, delle strutture e delle capacità operative delle forze di sicurezza che le incognite e i mutamenti del contesto internazionale obbiettivamente richiedono".



Il Capo dello Stato ha quindi rilevato che "le Forze Armate italiane hanno intrapreso da tempo, pur nei limiti imposti dalle ridotte risorse a disposizione, un significativo processo di razionalizzazione, volto a mettere in campo capacità operative più idonee rispetto alle effettive minacce da fronteggiare negli attuali scenari di impiego, garantendo altresì la continuità del reclutamento e delle attività addestrative, così come il mantenimento in efficienza dei mezzi e il loro costante adeguamento ad esigenze come quelle, sempre primarie, relative alla protezione del personale militare impegnato nelle missioni internazionali e alla sicurezza delle popolazioni civili coinvolte". "Credo - ha aggiunto - sia dovere di tutte le Istituzioni del Paese e di ogni cittadino sostenere la Difesa nella realizzazione di questo grande progetto".



Il Presidente Napolitano ha quindi rinnovato "l'omaggio alle Forze Armate come struttura portante, insieme ad altre, dello Stato democratico. Quello Stato nazionale unitario, nato 150 anni fa, che deve restare - sulla base dei principi e delle istituzioni di cui la Costituzione repubblicana ci ha offerto il compiuto disegno - punto di riferimento e di continuità per tutti i cittadini al di là di ogni tensione politica e di ogni fase critica".


Il Presidente Napolitano ha consegnato le decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia conferite nel 2010



Successivamente, il Ministro della Difesa si è recato alla Sinagoga dove, ricevuto dal Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, dal Rabbino Capo Riccardo Segni e dal Presidente della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Pacifici, ha deposto una corona alla lapide dei Caduti della Grande Guerra.



Il Ministro La Russa si è quindi recato al Palazzo del Quirinale, per prendere parte alla cerimonia di consegna, da parte del Presidente della Repubblica, delle onorificenze dell'Ordine Militare d'Italia ai militari che si sono particolarmente distinti per l'impegno, la professionalità ed il coraggio dimostrati nell'assolvere il proprio incarico, in situazioni critiche e anche a rischio della loro stessa vita.

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