martedì 23 novembre 2010

RIFORMA DEL LAVORO: Più tutela e sicurezza

RIFORMA DEL LAVORO: Più tutela e sicurezza

Entra in vigore la riforma del lavoro. La legge 183, 50 articoli in tutto, approvata il 4 novembre scorso, prevede una serie di norme che non solo rappresentano significative innovazioni in questo settore ma mutano anche alcuni fondamentali istituti.

Queste le novità introdotte:

certificazione dei rapporti di lavoro: nuove norme per ridurre il contenzioso in caso di licenziamento individuale attraverso l’ampliamento dei soggetti delle certificazioni e una più ampia tipizzazione dei contratti individuali, che spesso prevedono delle deroghe dalle leggi e dai contratti;

apprendistato: viene abbassata l’età del lavoro dai 16 ai 15 anni, assolvendo l’obbligo di istruzione attraverso questa formula;

lavori usuranti: si accorciano i termini per la revisione pensionistica dei lavoratori che svolgono questo tipo di attività. L’operazione deve essere esercitata entro tre mesi. Una misura che era particolarmente attesa da quei lavoratori che maturano i requisiti per il pensionamento a partire dal primo gennaio 2008 e che potranno andare in pensione tre anni prima, fermi restando i limiti di 57 anni d’età e di 35 di contributi;

lavoro sommerso: inasprite le sanzioni per i comportamenti irregolari dei datori di lavoro che non assumono in maniera regolare i dipendenti;

pari opportunità: si stabilisce che le pubbliche amministrazioni debbano garantirle come anche l’assenza di discriminazioni di genere, età, orientamento sessuale, razza, disabilità, religione o lingua permettendo così un ambiente di lavoro all’insegna del benessere e dell’assenza di qualsiasi forma di violenza;



part time: per il pubblico impiego viene modificata questa disciplina al fine di una nuova valutazione dei rapporti passati dal tempo pieno al part time in epoca precedente all’entrata in vigore del decreto stesso;

intermediari: vengono riconosciuti tra quelli autorizzati per la ricerca del lavoro anche nuovi soggetti, tra i quali gli enti bilaterali e i gestori di siti internet, a condizione che svolgano attività senza scopo di lucro;

conciliazione: il ricorso a questa modalità non è più obbligatoria ma vengono inseriti strumenti alternativi rispetto al giudice del lavoro. Uno di essi è l’arbitrato, a cui si può ricorrere per le liti che nascono dal rapporto di lavoro, solo al termine del periodo di prova o dopo 30 giorni dall’assunzione, ma è esclusa la materia del licenziamento;

impugnare i licenziamenti: abbreviato nettamente il termine rispetto a prima, che sarà di 60 giorni dalla comunicazione del licenziamento o delle motivazioni. L’impugnazione potrà avvenire in modo scritto, anche con il supporto di un sindacato.

Si tratta di una vera e propria riforma nel mondo del lavoro, realizzata, a differenza di altri Paesi europei, senza scontri sociali, che il Governo ha portato a compimento. Per sostenere e tutelare i lavoratori, in sintonia con le imprese.

BRAMBILLA: In ottobre sono aumentate le vacanze degli italiani


In ottobre oltre 8 milioni di italiani hanno trascorso almeno una vacanza fuori casa, quasi il 16 per cento della popolazione, in aumento rispetto allo scorso anno quando la quota di vacanzieri è stata pari al 12 per cento. Lo ha detto il 20 novembre, agli “stati generali del turismo” di Confesercenti in corso a San Rossore (Pisa), il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, citando il rapporto mensile dell’Osservatorio nazionale del Turismo.


Più di tre quarti dei turisti -prosegue il ministro sulla base dell’indagine - hanno approfittato del lungo week-end dal 28 ottobre al 1° novembre, più lungo di quello dello scorso anno grazie alla coincidenza del giorno di festa con il lunedì. Per lo più il raggio della vacanza è stato nazionale: quasi 8 turisti su 10 hanno preferito destinazioni italiane, in media un turista in più rispetto allo scorso anno. Il 15 per cento ha scelto la Toscana. Più ricercate rispetto al 2009, le città d’arte si confermano meta preferita per la vacanza di ottobre, sia in Italia che all’estero (rispettivamente il 43,5 per cento e 69,6 per cento delle vacanze). La classifica delle scelte vede poi al secondo posto le località di mare (23,3 per cento in Italia, 29,1 per cento all’estero) e la montagna (20,7 e 9,8 per cento), quest’ultima più richiesta rispetto allo scorso anno.

Di fronte agli operatori di Confesercenti, il ministro ha ricordato che l’industria turistica italiana “si è difesa bene” in un contesto difficile. “Nel primo semestre del 2010 – ha sottolineato - gli arrivi dall’estero sono aumentati del 5,3 per cento, mentre altri competitori diretti sono rimasti indietro. Basti pensare al +0,4 per cento della Spagna e al + 2,2 della Francia, con la Grecia penalizzata dal forte disagio sociale per il rischio default. Un’autorevole conferma arriva da Bankitalia: nei primi otto mesi del 2010 le spese dei viaggiatori stranieri in Italia, per 20.476 milioni di euro, sono aumentate dell’1 per cento. "

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