sabato 17 ottobre 2009

BERLUSCONI: CAMBIEREMO LA COSTITUZIONE

BERLUSCONI: Cambieremo la Costituzione, siamo pronti al referendum
"Io sono per una riforma costituzionale che proprio prenda il toro per le corna e che faccia del nostro paese una democrazia vera non soggetta al potere di un ordine che non ha legittimazione elettorale".
Lo ha affermato il presidente Berlusconi che ha spiegato: "Nel momento in cui e’ stata abolita l’immunita’ dei parlamentari sono i giudici e non i cittadini a decidere chi puo’ continuare a fare il parlamentare o meno e chi puo’ continuare o meno a governare il paese. Questo non credo che faccia parte di una vera democrazia e sono fortemente intenzionato a cambiare le cose in Italia. Credo che a questo punto valga la pena di rivisitare la costituzione attraverso appunto una legge costituzionale. Se avremo numeri per farlo in parlamento lo faremo in parlamento e allora sara’ piu’ veloce, se non avremo i numeri in parlamento la faremo con un ricorso agli elettori".
Della bocciatura del lodo Alfano da parte della Consulta, il nostro premier ha osservato:"E’ stata una decisione assolutamente non condivisibile, cioe’ la Corte praticamente ha detto ai PM rossi di Milano: riaprite la caccia all’uomo nei confronti del presidente del Consiglio". Rispondendo poi ad una domanda su Santoro, Silvio Berlusconi ha sottolineto: "Possono restare a vita in televisione ma non possono fare un uso criminoso della televisione. Non ci si deve meravigliare che siano sempre di piu’ gli italiani che non pagano il canone. Credo che ci saranno delle brutte sorprese per il bilancio della RAI."
GASPARRI: Il Pdl farà le riforme in coerenza con il programma elettorale
"Il Popolo della liberta’, coerente con il proprio programma elettorale e con il mandato ricevuto dagli elettori, deve accelerare in questa fase la stagione delle riforme."
Lo ha dichiarato il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, che ha osservato: "Da quelle che riguardano l’economia a quelle sulla giustizia, realizzando finalmente l’elezione diretta dei vertici dell’esecutivo ed il superamento del bicameralismo perfetto, all’universita’. Sono tanti i temi sui quali nel Parlamento e nel paese dobbiamo aprire una fase di confronto, ma anche di decisione. Agendo sia con leggi ordinarie sia con le modifiche della Costituzione che gia’ nel passato il Parlamento discusse, ma che poi non entrarono in vigore. Si apre una fase importante della legislatura che ci vedra’ impegnati su questo versante dopo le decisioni gia’ prese in materia economica, di sicurezza, di federalismo fiscale e di lotta alle mafie. Il Pdl e’ il partito della decisione e della modernizzazione dell’Italia".
QUAGLIARIELLO: La sinistra vuole la "democrazia degli ottimati"
"Invece di prodursi in abusate formule retoriche e gridare a presunte ’derive’ o inesistenti ’golpe’, l’opposizione farebbe bene a riflettere sulla realta’ dei fatti".
Così si é espresso Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato, che ha osservato: "Berlusconi intende assumersi di fronte al Paese la responsabilita’ politica di condurre in porto la lunga transizione italiana, aggiornando un’architettura istituzionale ormai antiquata e rendendo il sistema giudiziario piu’ equilibrato ed efficiente. Con le sue parole, ha voluto assumersi di fronte al popolo la responsabilita’ di questo progetto di riforma, qualora esso non dovesse raccogliere la maggioranza dei due terzi necessaria a evitare il referendum. Si tratta della giusta sottolineatura del principio per il quale e’ il popolo a legittimare le scelte di chi governa, in una situazione in cui coloro che parlano di deriva e si sciacquano strumentalmente la bocca con la parola democrazia sono i primi che, un po’ puntando sulle istituzioni sovranazionali, un po’ confidando nelle Procure come attori impropri della lotta politica, un po’ ricorrendo ai tribunali per veder affermare per sentenza diritti positivi che non trovano soddisfazione nelle istituzioni rappresentative, un po’ tentando di restringere gli spazi d’intervento delle maggioranze parlamentari, vorrebbero instaurare una democrazia degli ottimati contro la maggioranza degli italiani".

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