venerdì 2 ottobre 2009

LIBERTA' DI STAMPA ALLA FRANCESE

"Basta calunniare l’Italia". S’intitola cosi’ l’articolo che l’ambasciatore italiano a Parigi, Giovanni Caracciolo di Vietri, scrive oggi su Liberation. "Spirito critico, ironia, dialettica polemica della stampa libera sono valori che condividiamo e rispettiamo in Italia come in Francia, ma non puo’ essere cosi’ quando si traducono nell’insulto, la calunnia e l’ingiuria", afferma il diplomatico, rispondendo all’articolo di Martin Rueff "Berlusconi, l’uomo che ha messo lo spettacolo al posto della politica", comparso sullo stesso quotidiano francese il 17 settembre.
Un articolo, ha sottolineato il nostro ambasciatore, caratterizzato da "paternalismo" e pregiudizio", nel quale l’autore si rivolge in maniera "apertamente denigratoria" al capo del governo italiano per trarne "conclusioni apodittiche sulla psicologia collettiva del suo popolo e per mettere in dubbio il senso dello stato e l’etica civica di tutta la sua classe politica. E’ completamente falsa", scrive Caracciolo, la percezione "di un popolo italiano irreversibilmente abbrutito da una cultura dei soldi facili" con la gente che "ignora cosa avviene realmente nel proprio paese".
Alle accuse di controllo dei media da parte di Berlusconi, l’ambasciatore risponde "che una parte importante della stampa rimane molto critica" del capo del governo senza pero’ essere mai giunta "a dubitare del merito e delle qualita’ dell’imprenditore Berlusconi". E infine Caracciolo ha stigmatizzato duramente l’accusa che il presidente del Consiglio si sia "arricchito con i soldi della mafia". "La gravita’ di tali affermazioni e soprattutto la totale mancanza di un qualsiasi fondamento", afferma l’ambasciatore, denotano "calunnia pura e semplice".












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