mercoledì 7 ottobre 2009

Euromedia: Con Berlusconi sette italiani su dieci

SONDAGGIO EUROMEDIA: Con Berlusconi sette italiani su dieci


I risultati di alcuni sondaggi, resi noti tra ieri e oggi, rappresentano una doccia fredda per quanti speravano che l’immagine di Berlusconi si fosse un po’ offuscata a seguito delle ultime vicende. Questi sondaggi sono messi in particolare evidenza da Il Giornale, con i dati di Euromedia Research, e da Libero, con i dati di Crespi Ricerche.

Significativo silenzio, in nome della "libertà di stampa" (che si traduce in libertà di non far sapere), di Repubblica e Corriere della Sera (quest’ultimo, ieri, aveva fornito alcuni dati all’interno di un altro articolo). Invece da segnalare il sondaggio, condotto dall’Istituto Piepoli per il quotidiano La Stampa, sul tema della libertà di stampa. Il risultato non ammette dubbi: per due italiani su tre la stampa è libera, ovvero 65% contro 35%. Il dato è confermato dal sondaggio condotto da Euromedia Research: il 57,4% degli intervistati ritiene che non ci siano pericoli per la libertà di stampa contro il 28,6%.

Da notare che, rispetto a un mese fa, è aumentata la percentuale di chi ritiene che la stampa sia libera ed è leggermente diminuita quella di chi ha l’opinione opposta. Inoltre è ben chiaro agli italiani, nella misura del 51,5%, che l’informazione è schierata con l’opposizione, contro un 30,4% che la vede invece schierata a favore del Governo. Solo il 9,2% ritiene che l’informazione sia "neutrale", a conferma che gli elettori/lettori/telespettatori si rende ben conto dell’orientamento dei giornali e delle trasmissioni televisive. La popolarità e la fiducia in Silvio Berlusconi restano molto elevate. Secondo Euromedia, il valore è pari al 68,7%. Un dato straordinario, se si considera che il Governo è in piedi da un anno e mezzo ma, secondo la direttrice Alessandra Ghisleri, il giudizio positivo nei confronti del Premier è legato alla sua capacità di affrontare le emergenze e di assicurare la progettualità per il futuro. Il giudizio positivo si estende al Governo, apprezzato dal 54% degli intervistati. Intenzioni di voto, per la prima volta, i partiti di maggioranza superano la soglia del 50%:
In crescita il Popolo delle libertà al 38,1%, rispetto al 37,4% delle politiche del 2008 e al 35,3% delle europee dello scorso giugno; ma secondo Crespi il Pdl sarebbe al 39%; stabile nella crescita la Lega Nord, che dall’8,3% delle politiche è passata al 9,9%;
Stabile nella caduta il  Partito democratico che con il 26,5% si arresta sui valori ottenuti alle europee ma registra una diminuzione di 6,3 punti rispetto al 33,2% ottenuto alle elezioni politiche;
Secondo Euromedia, l’Idv si manterrebbe di poco al di sopra dell’8%, ma l’istituto diretto da Crespi vede questa formazione in calo al 6% in quanto una parte del suo elettorato si sarebbe spostata a favore del movimento di Beppe Grillo (3%).

Traducendo queste intenzioni di voto in seggi, il centrodestra aumenterebbe di una decisa di seggi la sua rappresentanza alla Camera, passando dagli attuali 340 a 350 deputati; stabile la sua maggioranza al Senato. Parallelamente, l’opposizione perderebbe seggi, scendendo dagli attuali 211 deputati a 189.

A favore di elezioni anticipate si dichiarano solo i partiti dell’estrema sinistra che, presentandosi in un’unica lista, supererebbero lo sbarramento del 4% e potrebbero riaffacciarsi in Parlamento: prospettiva che spaventa il Pd. Stabile l’Udc al 6,5%, anch’essa favorevole al voto anticipato.

MAURO: Anche Dini, D'Alema e Prodi fecero causa ai giornali

Mario Mauro, presidente della delegazione del Pdl al Ppe, é intervenuto con una nota per sottolineare che Silvio Berlusconi non e’ stato l’unico premier a fare causa a giornali.
Altri tre presidenti del Consiglio lo hanno fatto prima di lui. "Vorrei ricordare che, se si ipotizza che in Italia sia venuta meno la liberta’ di informazione perche’ il presidente del Consiglio ha avviato cause contro due giornali, vorrei dire che lo hanno preceduto Lamberto Dini, Massimo D’Alema e Romano Prodi quest’ultimo lo ha fatto anche come presidente della Commissione Europea". Secondo i dati diffusi dal Pdl a Bruxelles dal 1994 ad oggi sono state 6.745 le cause contro i media, per una media di 449 all’anno. Per altro Mauro ha anche ricordato che numerosi altri capi di governo europei sono ricorsi ai tribunali contro la stampa."
 PdL





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