giovedì 1 ottobre 2009

CREDITO ALLE IMPRESE: LE BANCHE RIAPRANO I RUBINETTI

Due grandi gruppi bancari, Unicredit e Intesa San Paolo hanno detto no ai Tremonti-bond. In pratica, hanno ringraziato per l’aiuto dello Stato ma hanno preferito ricorrere a vendite di immobili e ad una serie di ricapitalizzazioni con questa motivazione: il clima dei mercati è cambiato, sarebbe fuori tempo massimo richiedere sussidi. Con questa decisione, le banche riconoscono che la crisi sta finendo, che l’uscita dal tunnel è vicina, ma si prendono anche la responsabilità di favorire questo processo.
Da questo momento per loro non sarà più possibile tenere chiusi i rubinetti del credito nei confronti di quella miriade di piccole e medie aziende che spesso danno voce alle proprie lamentele. È vero che la concessione dei Tremonti-bond nel momento di massima incertezza della crisi finanziaria ha dato una mano concreta al sistema bancario, che è così riuscito a superare una fase di mercato non solo difficile, ma anche molto rischiosa. Il paracadute dei bond di Stato ha forse giocato un ruolo fondamentale nel ridare fiducia ai risparmiatori verso la solidità delle banche che era stata messa duramente alla prova da tutti quegli strumenti sofisticati finanziari finiti poi miseramente in rovina.
Se si pensa che, allo stesso tempo, la grande banca francese Bnp Paribas comincia a ripagare gli aiuti di Stato, è evidente che si sta lentamente, ma decisamente, uscendo dalla crisi e questa contingenza sottolinea quanto sia stata ingiusta nel nostro Paese la critica continuamente rivolta dalla sinistra e da grandi gruppi dell’establishment al Presidente Berlusconi, quando veniva accusato di spargere troppo ottimismo. Adesso che l’uscita dalla crisi si profila nettamente, resta da vedere come e quanto le grandi banche vorranno aiutare le imprese italiane a mantenere quella forte presenza sui mercati esteri che non hanno perduto neanche nei momenti più difficili.

PdL

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