martedì 27 ottobre 2009

POLEMICHE SUL CASO MARRAZZO

GASPARRI: Sul caso Marrazzo la sinistra fa finta di non capire
“La sinistra continua a far finta di non capire”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vicecapogruppo vicario del PdL al Senato.
“I gruppi parlamentari del Popolo della Liberta’ non hanno chiesto le dimissioni del presidente della Giunta regionale del Lazio, Piero Marrazzo. Abbiamo sempre sostenuto che egli, se ritiene che ne sussistano le condizioni, puo’ e deve andare avanti nel suo mandato. Se invece non ritiene che tali condizioni vi siano, deve dimettersi e consentire lo svolgimento delle elezioni il prima possibile. Non esistono terze vie, ne’ si puo’ ricorrere all’articolo 45 comma 2 dello statuto della Regione Lazio, che in tal caso verrebbe attivato al solo scopo di rinviare la data delle elezioni, paventando impedimenti temporanei che qualcuno - un medico? - dovrebbe certificare anche in contrasto con l’evidenza dei fatti’. ’Se si perseverasse su questa strada , saremmo di fronte a un evidente abuso che non necessita di raffinati giuristi per essere ravvisato e denunciato come tale. In questo quadro, la babele che regna nel Pd laziale non aiuta a fare chiarezza. Qualche esempio bastera’ a rendersene conto.
Il 24 ottobre Piero Marrazzo comunicava la decisione di ’autosospendersi immediatamente’ e di conferire al vicepresidente Esterino Montino la delega per ’assumere la provvisoria responsabilita’ di governo’. Contestualmente, Marrazzo preannunciava di voler ’aprire un percorso’ verso le dimissioni. Il giorno successivo Montino ammetteva che la formula dell’autosospensione ’non esiste nello statuto del Lazio’, e annunciava: ’Appena il presidente Marrazzo sara’ in condizione di riprendere il suo lavoro discuteremo insieme tempi e modi delle dimissioni’. La sera stessa Nicola Zingaretti tornava al canovaccio originario: ’Marrazzo si e’ autosospeso e a breve inizieranno le procedure per lo scioglimento del Consiglio regionale’. A questo punto - incalzano i due esponenti del PdL -, un atto di serieta’ da parte del nuovo segretario del Pd si impone. Marrazzo ha due scelte davanti a se’: andare avanti se lo ritiene possibile, dimettersi se lo ritiene necessario. Ribadiamo che non siamo noi a chiedergli di fare questa seconda scelta. Cio’ che non riteniamo tollerabile e’ il ricorso al sotterfugio per evitare che la sovranita’ popolare torni rapidamente a pronunciarsi. E in questo caso confermiamo che e’ nostra intenzione attivare qualsiasi procedura e appellarci a ogni istituzione per impedire un evidente aggiramento della legge”.

LA RUSSA: L'Arma sa eliminare le mele marce
"Lo sforzo quotidiano dell’Arma e’ visibile ancora oggi nel suo eliminare le mele, marce o sospette di essere tali, e questo e’ dimostrato da quello che sta succedendo in questi giorni e che rende i carabinieri degni della memoria e della tradizione di Salvo D’Acquisto".
Lo ha affermato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, nel corso di un convegno che si e’ svolto a Roma dedicato alla figura di Salvo D’Acquisto, il giovane carabiniere che venne fucilato dai nazisti il 23 settembre del 1943.

GASPARRI: Il Pd non usi trucchi fuorilegge come sospensione
La sospensione del governatore del Lazio, Piero Marrazzo, è un "trucco", una "illegalità": se vuole arrivare alla scadenza naturale della legislatura, il Pd vada avanti con lo stesso Marrazzo, ma senza mettere in campo soluzioni "fuori dalla legalità".
Il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, ha ribadito: "Al vice Marrazzo e ad altri giungeranno risposte in punta di diritto. Sono fuori dalla legalità. I loro atti non hanno fondamento. Le supreme istituzioni non potranno assistere in silenzio. Non abbiamo chiesto dimissioni. Se ne hanno voglia vadano avanti con Marrazzo. Non usino però trucchi come la sospensione. Non sarà possibile sopportare palesi illegalità. O c’è già un certificato medico falso? Quale è l’impedimento? Chi lo avalla sappia che è fuori dalla legge".

Nessun commento:

Posta un commento